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Recovery mode 4
Data: 25/02/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Maks
... fisico e mentale di rara realizzazione. Rincasai per evitare che la mia presenza potesse turbare quell'idillio, per poi continuare a gustarmelo da spettatore silenzioso, dal davanzale di una finestra. Da quella prospettiva non capivo molto, il livello dell'acqua era gradualmente salito fino al punto da celare i movimenti delle loro mani... le immaginavo masturbarsi reciprocamente ma certamente esagerai. Le due donne uscirono dall'acqua e si distesero sulle sdraio, prone, a mezzo metro di distanza l'una dall'altra, abbandonandosi al sole e all'assordante suono delle cicale, invisibili intorno. Puzzolente di brace, servizievole come un chierichetto all'altare della bellezza, apparecchiai la tavola con una composizione improvvisata di fiori di campo, arrosticini di agnello e bruschette all'olio d'oliva. Ancora vino, stavolta fermo, e una brocca d'acqua di fonte. Invitai le ragazze al banchetto, col sottofondo musicale a cura dello stereo giapponese della mia adolescenza, e lo sguardo palesemente calamitato sui seni nudi delle mie commensali. Ammirare un'altra donna sapendo Marta lì presente mi procurava una gioia profonda. Con lei mi sentivo libero, non dovevo nasconderle nulla. Avevo sposato la donna ideale! Indubbiamente. Stavamo così bene insieme che Marta propose di restare tutto il weekend per smaltire la sovrabbondanza di cibo procurata dall'assenza di Monica e Fabio. Sara spiegò che non poteva lasciare il figlio un altro giorno senza mamma, così proposi di tornare in ...
... città a prenderlo in modo da far trascorrere al piccolo un fine settimana speciale - pesca al fiume e falò con la chitarra! - la spiazzai. Gli occhi di Sara, già rosei di sole e di vino, si gonfiarono di lacrime di gioia. - solo un ammazzacaffè, poi un pisolino e sarò in grado di guidare! - stemperai l'atmosfera, servii un'anisetta che giaceva da anni in quelle credenze ammuffite, col tappo incollato al vetro dallo zucchero rinsecchito. Svitai il liquore e avvitai il volume, brindammo abbondantemente e ci lasciammo travolgere da un pezzo dance anni novanta, ballando ed urlando come tossici ad un rave. A furia di girare crollai stremato sull'erba, trascinando con me anche le due gnocche in topless, palpandole ovunque con la scusa della caduta, platealmente. Incapaci di recuperare forze ed equilibrio, giacemmo un eterno minuto a terra, scompostamente abbracciati. Sara bisbigliò: - sono felice! - Io a momenti vomito... - Dai! Ti facciamo quest'effetto? Di nuovo mi risollevai a stento tra le risatine delle due oche alleate, poi le aiutai ad alzarsi tirando a me le loro mani, galante ed educato. - Vado a ninna - spensi la radio e mi ritirai a cazzo moscio sul primo letto a tiro nel fresco della casa. I tempi non erano maturi per un triangolare, ma sapevo aspettare, io... Afferrai il telefono e mi sdraiai, pronto a trovare nel relax alticcio le parole giuste per capire cos'era successo a Monica, ma non ce ne fu bisogno, aveva già scritto lei, tre volte: - Scusami per oggi, voi siete ...