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La donna che cambiò nome
Data: 27/02/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Philosm
... stato impossibile, credimi. Si è tolta la giacca da casa che le avevi fatto indossare e ha cominciato lei stessa a colpirsi, tra l�altro in parti del corpo sulle quali mai avrei immaginato si potesse sopportare il dolore: ti lascio immaginare il mio stupore e raccapriccio, quando come una furia calava con forza quel terribile arnese in mezzo alle gambe. Non riuscivo a fermarla e più volte mi sono presa qualche colpo nel tentativo�--Ma è bestiale, non ci posso credere!- Interloquì l�uomo:-Ti assicuro, cose mai viste�.Sono riuscita finalmente a toglierle di mano l�arnese e le ho ordinato con tono perentorio di smetterla e di provare il primo vestito: mi spiaceva essere così dura con lei�--Ti capisco benissimo. Anch�io dovetti agire nello stesso modo per ottenere che si comportasse in maniera umana--Eh, già! Ti devo confessare che i vestiti che ho portato non erano miei. Sai, la mia corporatura è ben diversa. Me li sono procurati da una vicina che fa la raccolta per i poveri--Addirittura! Ma sei un angelo!- Commentò ingenuamente Giovanni:-Allora non sapevi in che stato fossero-Presa la palla al balzo, Annamaria, che non avrebbe saputo inventarsi una scusa valida per le sofferenze patite da Grazia nell�indossare i vestiti, continuò:-Ho notato che, appena messo, Grazia s�agitava e si lamentava. Non capivo che avesse. Le dicevo, figurati, di stare ferma, per segnare dove aggiustarlo sulla sua figura. Poi mi sono resa conto che probabilmente non era stato lavato, forse aveva delle ...
... pulci. Sai nella fretta, non l�avevo controllato.--Hai fatto anche più del dovuto, Annamaria--Ma no, che dici. Se avessi saputo in che stato fossero quegli indumenti, li avrei prima lavati e puliti. Così è stato per gli altri: io mi sentivo un verme. Già quella poveretta è nello stato che è. Invece di fare una buona azione, mi sono trovata a farla soffrire ancor più--Ma non è stata colpa tua, non sapevi�--Va bé, intanto il suo corpo era ridotto veramente male. Mi sono scusata, ma lei, invece d�arrabbiarsi, si prostrava nuovamente ai miei piedi, come se fosse colpa sua. Non sapevo come comportarmi�--Capisco, come ti capisco�E� sconcertante�--Si, veramente! Ma non è finita! Senti: sono andata a cercare qualcosa che la potesse disinfettare; sai, non conoscendo casa tua, e ho impiegato un po� di tempo. Quando sono tornata, era in bagno con un coso dentro l�ano e un telecomando in mano. Ero stupefatta: per farla breve si stava auto torturando.Le ho tolto immediatamente quello strumento e l�ho portata in camera tua, ma mentre cercavo di capire cosa si fosse ficcata dentro, s�era già scolata la bottiglia di gin. Barcollava e l�ho messa sotto le coperte, ingiungendole di stare ferma. Forse sono stata troppo severa?--Ma, no, che dici! E� necessario darle dei comandi! Mi dispiace veramente d�averti procurato tanti fastidi�- Rispose Giovanni costernato:-Senti, gli amici servono in questi momenti�Grazia mi fa pena, ha tanto bisogno d�aiuto! Non ti preoccupare, ormai me la sono presa a ...