L'amico etero - Racconti Erotici

L'amico etero

L'amico etero

Siamo un gruppo di amici molto affiatati, io, Marco, Giuseppe e Sara (ragazza di Marco).

Tra noi tutti sanno tutto di tutti, almeno per quel che riguarda l'orientamento sessuale,

io non faccio segreta la mia omosessualità, Sara è bisessuale, mentre Marco e Giuseppe sono etero.

Tempo fa ci ritrovammo a discutere: gay si nasce o si diventa?

Sara e Marco sostenevano che nasciamo tutti bisessuali e con la crescita si delinea l'orientamento che poi ci caratterizza per il resto della vita, Giuseppe sosteneva che nasciamo tutti etero e che poi

in seguito a eventi traumatici psicologici durante la pubertà il nostro orientamento può cambiare, io sostenevo che fin dalla nascita il nostro orientamento fosse stabilito, e vedevo nella pubertà una fase in cui si scopre la propria sessualità.

Quindi Sara lanciò la sua sfida: voleva provare che un po' di bisessualità è in ogniuno di noi, io avrei dovuto far eccitare Giuseppe, e poi lei ci avrebbe provato con me.

Ero divertito e abbastanza eccitato all'idea che quel fisico possente e palestrato di Giuseppe, sogno di ogni ragazza, sarebbe potuto essere per una volta mio.

Nonostante fossimo un gruppo di amici molto affiatato volevo avere un po di privacy con Giuseppe, per potermi godere ogni istante di quel momento, così lo invitai a casa mia, un giorno in cui i miei genitori erano fuori.

Quando arrivò notai subito che era abbastanza rosso in faccia, non voleva deludere la scommessa, ma era ...

... spaventato all'idea di avere un rapporto omosessuale, anzi era terrorizzato.

Mi avvicinai a lui per tranquillizzarlo:

>

Lo portai in camera da letto, alla sola idea di ciò che stava per succedere il mio pene s'irrigidì. Purtroppo non era così anche per lui, gli sfilai la felpa mentre mi guardava pietrificato, gli slacciai la camicia.

>

Lo guardai dritto negli occhi: >.

Certo l'idea di essere scambiato nella sua mente da una ragazza non mi allettava minimamente, ma se era l'unico modo per farlo arrivare ad avere un erezione, ero disposto anche a questo (infondo avrei fatto probabilmente la stessa cosa quando Sara ci avrebbe provato con me).

Finii di toglierli la camicia e rimase a torso nudo davanti a me, mi fermai a guardare quegli addominali scolpiti, con una mano iniziai a stimolargli il membro, ancora coperto dai pantaloni, con l'altra procedevo cautamente a esplorare i suoi muscoli, quando avvicinai la mia faccia all'ombellico per stimolarlo con la lingua avvertii in lui un fremito, e il sesso iniziò ad indurirsi, la magia era iniziata.

Portai pian piano la lingua in su verso i capezzoli e lo sentii sospirare, poi continuai fino al collo, volevo arrivare a baciarlo, ma bastò un occhiata per farmi capire che questo avrebbe spezzato l'incanto, non era pronto, tornai giù, questa volta non mi fermai all'ombellico, arrivai all'altezza dei pantaloni, slacciai il bottone e li fesci scivolar lentamente sulle gambe.

Posai la bocca sui suoi boxer e avvertii sotto ...