1. Si può sapere chi sei?


    Data: 06/03/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Simone Turner, Fonte: EroticiRacconti

    ... stringendosi nelle spalle, «non volevo spaventarti.» Alessandro abbassò rapidamente lo sguardo, non voleva rischiare di perdersi negli occhi del ragazzo misterioso, che brillavano come smeraldi nella penombra della biblioteca. Posò il suo libro su un tavolo già ingombro di volumi e si impose di mantenere un tono rilassato. «Ti faccio fare un giro,» disse con voce il più possibile distesa. «Se vuoi.» Aggiunse velocemente dopo una breve pausa. Simone inarcò un sopracciglio e per un attimo il suo sorriso parve aprirsi. «Oh... certo,» disse solamente tornado subito serio. Non parlarono molto lungo i corridoi silenziosi dell’Accademia. Alessandro si limitò ad indicarne in modo sbrigativo i luoghi di maggiore interesse, la biblioteca dove si erano incontrati, le classi, le aree di ristoro e svago, le palestre e i dormitori. Per quanto possibile evitava di incrociare lo sguardo di Simone, che da parte sua non mostrava che un vago interesse per quella che probabilmente sarebbe stata la sua casa per molti anni. Ma oltre che disinteressato sembrava distratto. «È sempre così… silenzioso qui?» Chiese il nuovo arrivato dopo aver girato l’angolo dell’ennesimo corridoio deserto. «Oh… no, certo che no. Oggi c’è una sfida ufficiale nel Campo Sud, sono tutti lì.» Rispose Alessandro rendendosi davvero conto per la prima volta che per tutto il tempo non avevano incontrato assolutamente nessuno sulla loro strada. «Eccetto te.» Fece Simone, senza che la sua voce assumesse il minimo tono di ...
    ... rimprovero o di accusa. «Beh, a dire il vero gli sport di squadra non fanno per me, credo di essere un tipo solitario…» Alessandro si sorprese di essersi aperto tanto con un perfetto sconosciuto e cercò di cambiare argomento. «Ci vuoi andare? Ti accompagno. Possiamo finire il giro turistico più tardi.» «Questa volta passo,» Disse Simone sorridendo tra sé, senza dare alcun segno di aver fatto caso alle parole di Alessandro. «Ti hanno già assegnato un alloggio?» Chiese infine Alessandro con un sospiro malcelato, ormai non vedeva l’ora di allontanarsi il più possibile da quel ragazzo tanto avvenente quanto imperscrutabile. «Ti posso accompagnare lì.» «Si,» rispose Simone senza quasi lasciar finire l’altro di parlare. «Blocco Q, secondo piano, alloggio numero cinque.» Alessandro si immobilizzò, la sua pelle già pallida sbianco in modo preoccupante, e trattenne a stento un’imprecazione. Prima di girarsi si impose di respirare e rilassarsi. «Quello è il mio alloggio.» Disse sorprendentemente calmo. «Dunque vivremo insieme. Che coincidenza.» Simone si limitò a fare spallucce, ma aveva una nuova luce negli occhi. Gli alloggi degli apprendisti erano tutti perfettamente identici. Dal soggiorno spazioso e luminoso, i cui unici arredi erano due divanetti bianchi e un’enorme finestra sul giardino, si aprivano le porte delle stanze da letto, una di fronte all'altra, e nel mezzo quella del bagno in comune. In ogni stanza c’erano un letto, un grande armadio, un’ampia scrivania e una sedia ...
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