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Domani t'insegnero' a fare un pompino
Data: 08/03/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: RedTales
... d'acqua e per tre volte lo fece correre sul water a liberarsi. Le ultime due rimase nella vasca: “per vedere se sei completamente pulito non deve uscire neanche un pezzettino di cioccolato”. Ora che il lato b era a posto, gli ordinò di mettersi alla pecorina su un tavolino e cominciò a toccarlo. Il piacere di sfiorare il suo corpo, la sua pelle giovane e morbida lo prese in un modo profondo. Continuò a far scorrere le mani, ruvide, su quel corpo, percorrendolo completamente e traendone infinito piacere. Lui era un oggetto, remissivo, disposto ad accettare ogni attenzione per il solo piacere di sentirsi usato, posseduto, a disposizione di colui a cui aveva dato l'esclusivo potere di prenderlo come più avesse desiderato. Ed era proprio così che Ferruccio stava intendendo quel gioco. Lo stava padroneggiando, facendolo succube delle sue voglie e lui, cosciente di ciò, si donava con tutto se stesso a quella perversa sintonia ludica e al tempo stesso erotica che lo eccitava e che stava portando l'altro uomo a godere pienamente della sua carne, della sua epidermide, dei suoi fremiti. Quando il contatto con i soli polpastrelli non gli bastò più iniziò a leccarlo. E quel culo aperto e ostentato dalla posizione lo attirò come una calamita e iniziò a percorrerlo per concentrarsi poi sul buchino. Osservò le sue piccole rughe e la pelle morbidissima e... non seppe resistere e ci si tuffò dentro con le dita, slargandolo e dilatandolo e sentendolo pulsare. Prima percepì una certa ...
... resistenza dei muscoli anali che poi si lasciarono andare, accettando chi lo stava profanando. Prese a scoparlo con la mano, facendolo godere, mai poi lo volle sdraiato sul divano e lo fece suo... Sapendo di avere una misura abbastanza grossa, lo preparò con la crema, indugiando sull'apertura, ma, con sua grande sorpresa, il cazzo scivolò dentro senza incertezze e senza che il ragazzo emettesse alcun suono. Si fermò a metà e quindi proseguì completamente per arrestarsi di nuovo. Solo un gemito di piacere sottolineò la penetrazione e ciò lo invitò ad iniziare a soddisfarsi di lui. Prese un ritmo cadenzato che faceva sussultare Marco ad ogni affondo. Non ci volle molto per caricarsi. Ne aveva voglia e con quel giovane sapeva che poteva fare ciò che voleva. “Ora ti riempio di sborra il culo”. Non rispose. “Vuoi che ti sborri dentro?” “Si... signore”. “Ti piace questa scopata?” “Si, signore”. “Ora ti riempo”. E, con un suono gutturale strozzato, aggrappandosi ai suoi fianchi con ambedue le mani, si inarcò e sbattendolo assai in fretta, raggiunse il culmine, liberandosi del suo sperma nel profondo dell'intestino. “Ti è piaciuto?” “Tanto”. “Ehi!” “Tanto, signore”. “La prossima volta penserò anche a te”. “Non serve, signore”. Infatti, sul tavolo c'era l'evidente traccia che anche lui era venuto. “Hai sbrodolato senza toccarti?” “Si, signore”. “Ma allora sei proprio una troia”: “Si, signore”. “Vestiti, adesso te ne vai, ma ...