Il sesso della vergine
Data: 08/03/2021,
Categorie:
Etero
Autore: passepartout
Essere studente fuori sede è un impegno con se stessi e con la propria famiglia, che spesso fa sacrifici per sostenere lo studio del figlio. Beatrice era una giovane ragazza, iscritta alla facoltà d’ingegneria in una città del sud Italia, intelligente e simpatica, con un passato complesso, del quale non amava parlare, perchè lei stessa ne conservava aspetti oscuri dentro di se. Beatrice era sensibile, più di altri e questa sua prerogativa la portava a soffrire per aspetti della vita che potevano essere affrontati in maniera diversa da come lo faceva lei, con più leggerezza. Beatrice era una ragazza morbida, cioè aveva qualche chilo di troppo che le creava imbarazzo e questo imbarazzo, era convinta fosse provato anche dagli uomini. Voleva essere amata come tutti noi, ma non riusciva a trovare un compagno, una persona che sapesse apprezzarla per quello che era, questa situazione insieme alla sua storia l’avevano condotta alla soglia dei 28 anni, vergine. Non ci sarebbe stato nulla di male a conservare la propria „virtù“ per così lungo tempo, molte donne in passato l’hanno fatto, anche se adesso è decisamente meno consueto. Quindi il problema non sarebbe esistito se fosse stata soltanto una questione di scelta, ma Beatrice voleva fare l’amore ed in alcuni momenti, intensi come il cuore di un incendio, desiderava il sesso, quello puro, animale, istintivo. Anche in questo caso non c’è nulla di male, se non che Beatrice viveva questi attimi, ansiosamente, spesso con vergogna e ...
... senso di colpa, specie quando si masturbava solitaria nel suo letto, utilizzando tutte le dita delle mani, violando i pertugi che lambiscono fra loro, in quei momenti Beatrice sentiva dentro di se un fuoco che saliva dalle viscere del suo sesso e raggiungeva il volto, inzuppando le dita di caldo balsamo, mentre penetrava l’ano con più dita oppure masturbava freneticamente il clitoride, sentendolo gonfiare di piacere. Quando il sudore si mischiava al godimento, Beatrice avrebbe voluto accanto un uomo, possibilmente che le volesse bene ma si sarebbe contentata anche di uno che la desiderasse, come lei desideva concedersi lui. In questo periodo Beatrice era particolarmente sensibile a tutto ciò che la circondava, aveva conosciuto un ragazzo che trovava attraente, il suo nome era Luciano, con lui aveva cercato di rompere il ghiaccio e dopo diverse telefonate e qualche piccante appuntamento in web cam, nel quale Luciano le aveva mostrato il suo pene, inducendola a pensare a quell’appendice di carne come un serpente che avrebbe potuto piacevolmente avvolgerla. Si erano incontrati e fra imbarazzi e tentennamenti, Beatrice gli aveva fatto un pompino, non aveva preteso che lui la toccasse ne regalasse lei piacere, anche se avrebbe voluto, si era dedicata al suo amichetto con appassionata inesperienza e aveva cercato in Luciano l’approvazione di cui aveva bisogno per continuare la sua iniziazione, gliel’aveva concessa ed alla fine per la prima volta nella sua vita, aveva gustato il sapore ...