Una Tortura Insolita
Data: 09/03/2021,
Categorie:
Etero
Lesbo
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Sensazioni
Autore: Milka, Fonte: RaccontiMilu
*Din din*Sento il telefono squillare, probabilmente per un messaggio. Mi rigiro nel letto infastidita, maledicendomi per essermi dimenticata di impostare la modalità silenzioso. Guardo l'ora sul display della sveglia. Mezzanotte e un quarto. Ottimo, anche domani sarò uno zombie. Trovo a tentoni il telefono sul comodino e quando lo sblocco rischio di rimanere accecata dalla luce dello schermo.Non è un messaggio, è una mail, e come mittente leggo un nome che non vedevo da quasi tre settimane."Hai un pennarello di quelli grossi?"Nessun saluto, nessun oggetto. Una semplice domanda, che mi lascia perplessa, molto perplessa. Non La sento da tre settimane e adesso salta fuori così? Mi metto a sedere e rispondo velocemente."Un pennarello? Perchè?"Dopo neanche un minuto il telefono squilla di nuovo. "Rispondi."Mi rassegno e smetto di cercare di capire. "Sì, ho un pennarello grosso.""Ottimo. Domani portalo con te... e indossa dei collant. Buonanotte!"Sto per rispondere ma il telefono vibra di nuovo. "Dimenticavo. Le mutandine lasciale a casa."Rimango a fissare lo schermo con la fronte corrugata, cercando di dare un senso a quella che molto probabilmente è stata una delle conversazioni più assurde che io abbia mai avuto. Ma d'altronde ormai ci sono quasi abituata.La nostra corrispondenza è iniziata in maniera tranquilla, i soliti convenevoli, qualche scambio di battute, niente di eclatante. Presto però abbiamo scoperto un interesse comune: a Lei piace ...
... dominare, e a me, bhe... penso sia scontato."Per dominare non basta dare quattro frustate. Dominare è capire lo/la slave. Capire la sue mente. Leggerla. Conquistarla."Parole Sue.Parole con cui mi sono trovata estremamente d'accordo. E che mi hanno colpita...Così quelle battute sono diventate provocazioni. Provocazioni che dopo qualche mese si sono trasformate in ordini. E ormai ho imparato a rassegnarmi a fare quel che mi viene detto di fare, essendo però consapevole del fatto che alla fine non me ne pentirò.Spengo il cellulare e cerco di rimettermi a dormire. Deciderò domani se assecondarLa anche stavolta o meno. Ma una pulce nell'orecchio e un ronzio nella pancia mi rendono difficile riprendere sonno. La verità è che sono ansiosa di scoprire cosa la Sua mente escogiterà questa volta.La mattina dopo la sveglia suona alle 5:30, ma fanno in tempo ad arrivare le 6:00 prima che trovi la forza di alzarmi. Con l'agilità di un bradipo faccio colazione, mi lavo i denti, mi pettino e poi torno in camera per vestirmi. L'occhio cade sui jeans che avevo preparato sulla sedia la sera prima, ma, purtroppo per loro, la pulce che era nel mio orecchio alla fine ha avuto la meglio.Esco di casa di corsa. Sono in ritardo, tanto per cambiare. Salto in macchina e guido velocemente verso la stazione, riuscendo ad arrivare sul binario giusto in tempo per vedere il treno sbucare all'orizzonte. E mentre lo guardo avvicinarsi, sento un brivido scorrermi lungo la schiena e il tempo si ferma per ...