1. Soggiogata 23


    Data: 09/03/2021, Categorie: Tradimenti Autore: Italy456987, Fonte: Annunci69

    ... mettere la sveglia che la sentii suonare due ore dopo come se fosse passato un attimo, invece erano le 14,30.
    
    Mi alzai dal letto e subito percepii il mio sfintere occupato da qualcosa ricordandomi immediatamente di tutta la mattinata compreso l’oggetto che avevo tra le mele.
    
    Andai in cucina a prepararmi qualcosa sentendo quella cosa che, camminando, mi massaggiava le pareti interne; dovevo ammettere che era una sensazione che mi piaceva e mi ritrovai a cucinare sporgendo il culo indietro per poggiarlo sul piano americano facendo pressione sulla base di quel coso di gomma….ero nuovamente bagnata (a riprova della zoccola che ero diventata).
    
    In ogni caso la fame superava l’eccitazione viste le energie che avevo profuso in mattinata e che le dosi di ricostituente naturale che avevo ingoiato evidentemente non erano bastate.
    
    Quando mi sedetti a tavola per mangiare e sentii l’oggetto che entrava in profondità, non potei fare a meno di oscillare con le natiche sulla sedia per massaggiarmi e di stringere le gambe fra loro cercando di dare sollievo al calore che sgorgava dalla mia passerina.
    
    Finii di rigovernare, mi vestii (da zoccola) e mi lavai i denti giusto in tempo per sentire il campanello suonare.
    
    “Ciao Prof”
    
    “Ciao Gianna”
    
    Erano Antonio e Roberto, prima che potessi dire qualsiasi cosa, Antonio proseguì:
    
    “I soldi….”
    
    “Ah…ok…”
    
    Andai a prendere i soldi che avevo appoggiato in camera e li portai ad Antonio che intanto era rimasto con Roberto sulla ...
    ... porta senza entrare
    
    “Brava zoccola….adesso girati”
    
    Il mio cervello disse: ma come qui sulla porta? Non è meglio se entrate?
    
    Ma la mia bocca rimase muta e il mio corpo si voltò obbedendo a quella voce.
    
    Mi sentii tirare per i fianchi e quando il mio sedere fu tutto fuori dall’uscio e anche fuori dalla gonna che era già risalita sopra le natiche, mi presero il plug e lo sfilarono di colpo facendomi emettere un “plop” dal sedere.
    
    Poi lo reinserirono di colpo e proseguirono a fargli fare dentro e fuori e a farmi fare quel rumore col culo veramente imbarazzante.
    
    La sensazione purtroppo era piacevole e come al solito la vergogna e la paura fecero scattare quel meccanismo assurdo che mi riempì la fica di umori che sentivo sgorgare dalla mia vulva eccitata.
    
    Quando stavo temendo di essere seviziata sul pianerottolo, mi tirarono fuori ed entrarono in casa, ma la mia speranza di tranquillità fu subito delusa perché rimasero sulla porta impedendomi di entrare, poi, tirando fuori i loro uccelli e poggiandomi con forza le mani sulle spalle, mi costrinsero in ginocchio con le loro cappelle sul viso e il culo esposto al pubblico (che c’era perché feci i tempo a vedere gli occhietti da porco di Vincenzo che spiavano da basso).
    
    Il meccanismo era sempre lo stesso: una cappella a contatto con le mie labbra e il mondo esterno scompariva, avrei potuto farlo su uno spartitraffico all’ora di punta.
    
    Sapevo che ero con il culo fuori sul pianerottolo di casa, sapevo che Vincenzo ...