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Soggiogata 23
Data: 09/03/2021, Categorie: Tradimenti Autore: Italy456987, Fonte: Annunci69
... guardava (ma quello era il meno ormai dopo quello chi mi aveva fatto), sapevo però che quella cappellona enorme voleva entrare e io non potevo che obbedire, quindi spalancai al massimo la bocca e la imboccai tutta, sentendo le labbra che mi facevano male da quanto tiravano. Roberto intanto mi strizzava i capezzoli e io guaivo con la bocca tappata mentre istintivamente muovevo il sedere alla ricerca di un refrigerio dal calore che mi assaliva. Sentirla sulla lingua così liscia e calda mi piaceva tantissimo, pazienza se mi scoprivano era troppo bello….. La cappellona mi fu tolta ma un secondo dopo la verga durissima di Roberto mi entrò fino in gola facendomi lacrimare gli occhi. Quando una mano di Antonio mi strinse le labbra della fica con forza, le gambe mi cedettero in un orgasmo improvviso che non si interruppe nonostante sentii contemporaneamente: una porta che si apriva al piano di sopra, quattro mani che mi trascinavano in casa e la mia porta chiudersi. Mi ritrovai in terra che mi dimenavo mentre Antonio e Roberto mi fissavano ridendo, Io, in realtà guardavo fissa quei mattarelli che svettavano durissimi sopra di me intanto che il mio sfintere si contraeva ritmicamente su quel cosone enorme che avevo ancora dentro. “alzati e appoggia i gomiti sul tavolo” Mentre obbedivo, sentii che alzavano ancora di più la gonna e mi sfilarono il plug che venne via senza alcuna difficoltà facendo quel rumore osceno che tanto mi imbarazzava. “sporgi il ...
... culo e gira la testa verso di noi” Girandomi vidi che stavano immortalandomi col telefono. “guarda che galleria prof….” Mi mostrarono un culone bianco e tondo con al centro una “O” aperta grandissima!!!!! Avevo il culo spalancato, faceva veramente impressione!!! “vai a rimettere il giocattolino dove lo nascondi che adesso andiamo fuori a far prendere un po’ d’aria al buchino…..” Andai in bagno ad eseguire l’ordine ma mentre lavavo l’oggetto tremavo al pensiero di uscire fuori con quell’abbigliamento da troia e accompagnata da quei due che inventavano sempre qualcosa di terribile. Ero pronta a prendere quel bastone nel culo, avevo ancora un po’ di paura ma ero pronta davvero, ma perché adesso dovevamo uscire??? Comunque mestamente e docilmente mi presentai a loro che senza parlare aprirono la porta e mi precedettero. Io presi la borsetta con chiavi e telefono anche perché con quella gonna anche se avesse avuto delle tasche non ci sarebbe entrato nulla da come era attillata e stretta sulle mie carni. “Vincenzo sei pronto?” “Si eccomi” Rispose guardandomi tra le cosce mentre scendevo gli ultimi scalini facendomi sentire ancora più oscena di quello che ero. Vincenzo??Anche lui?? Ma perché?? In preda alla disperazione non dissi neanche una parola e mi incamminai fuori scortata da quella compagnia così eterogenea: cosa ci fa per strada una donna vestita come una zoccola accompagnata da un uomo di sessant’anni uno di quaranta e un ragazzo ...