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Legata e Violentata
Data: 10/03/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Mia Sempre
Erano giorni ormai che alloggiavo alla Locanda ed il tempo era passato veloce dopo la firma sul contratto finale. Ero proprietaria di un piccolo 5% sui guadagni di un qualcosa che per ora era solo un progetto. I dettagli sull'hotel li concordammo davanti ad una cena, Alex era sempre molto attento e preciso quindi semplicemente mi fu tutto chiaro e senza nessun dubbio firmai. Adesso il mio tempo lì era scaduto, lo sapevamo entrambi, ma sapevamo anche che il nostro legame ed il bisogno ci avrebbero prima o poi riuniti. Facemmo l'amore e scopammo per tutta la notte, l'ultima notte. Avrei voluto non finisse mai. Avrei voluto fermare il tempo ed anche Alex sentivo che non voleva lasciarmi andare. Piansi dopo aver goduto, ma dovevo partire. Arrivò l'alba, ci svegliammo insieme, una carezza, un bacio, la colazione e gli sguardi senza parlarsi. Mi accompagnò giù tenendo il mio zainetto. Mi guardò sistemare la moto e mentre legavo il mio piccolo bagaglio con gli elastici, mi sorrise quando notò la fatica che feci a tenderli. Era tutto pronto, un ultimo sguardo alle frecce, allo stop e controllai anche gli specchietti come faccio sempre prima di partire quando non uso Bimba da un po’. Indossai il casco, allacciai la giacca, misi i guanti e montai in sella. Detestando i saluti commoventi mi limitai ad un “ Arrivederci mio Signore..” abbassai la visiera e partii. Mentre percorrevo il vialetto della locanda pensai al primo giorno, a quando arrivai e a tutte le emozioni che ho vissuto, ...
... alle nuove consapevolozze raggiunte e alle implicazioni che avrebbero portato. Una lacrima stava per scendere ma non potevo, in moto non avrei visto più nulla, quindi misi la terza ed accelerai fino all'incrocio, svoltai lasciando tutto alle spalle. La mia vita ed i legami a casa, dai quali fuggivo per sentirmi la vera Me stessa, sono anche le stesse corde che mi fanno sempre tornare. Entrai in autostrada ed aprendo il gas iniziai a volare, cercavo di non pensare a come mi sentissi vuota. Stando attenta alla guida nel traffico, mi concentrai tra un sorpasso e l’altro allontanandomi sempre di più dalla vera Me. Quella che desidera SUBire un uomo, quella a cui piace essere esibita come una proprietà, quella che adora vedere i lividi sul suo corpo, a ricordarle la forza della passione. Ero persa in questi pensieri, ma restai concentrata e mi accorsi che la spia della benzina cominciava a lampeggiare. Decisi di fermarmi in autogrill, avrei fatto il pieno e data l'afa delle 14.00 di un caldo giovedì estivo, mi sarei presa qualcosa da bere gustandomela riparata sotto ad un'ombra. Rallentai e svoltai nell'area di sosta, feci subito benzina ed intanto che pagai presi anche dalla vetrina frigo una Coca-Cola. L'autogrill era semi deserto, non c'era molta gente, pochi turisti accaldati e alcuni camionisti in sosta. Mi allontanai piano con la moto e vidi poco più lontano uno spiazzo verde con un tavolino all'ombra Era vicino ad un casotto delle toilette, ma non mi importo’ purché fosse ...