1. Legata e Violentata


    Data: 10/03/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Mia Sempre

    ... lontano da sguardi indiscreti, volevo fumarmi una cannetta e rilassarmi dieci minuti prima di ripartire. Rollai la mia canna e mi misi comoda, levai gli stivali, la giacca, restando con la canotta rossa di pizzo e i jeans. Mi sdraiai sul tavolo di legno, lungo un paio di metri, di quelli con le panchine attaccate, accomodai lo zainetto sotto la testa e accesi la mia canna. Ad occhi chiusi ripensavo ad Alex, alle sue mani così forti e delicate, alla sua bocca calda e dolce, al suo cazzo duro e grosso. Sudavo. I fumi dell'hashish, il caldo ed i pensieri mi portarono di nuovo tra le braccia del mio Signore. Non mi accorsi che ero osservata. Lo ero stata fin da quando arrivai. Si avvicinarono silenziosi tre camionisti e me ne resi conto solo quando sentii due di loro bloccarmi le braccia e tapparmi la bocca, mentre il terzo mi teneva le gambe. Ero paralizzata, immobile, non solo dalle loro mani, ma soprattutto dalla mia paura. Cercai di guardarmi intorno in cerca d'aiuto ma non potendo muovermi molto non riuscì a vedere nessuno. Sentivo i tre che parlavano tra loro. Uno era certamente Russo, sia per l'accento, sia per la struttura fisica, era grosso, un armadio. Lo vedevo bene, di fronte a me. Capelli rasati, occhi chiari alto e muscoloso. Gli altri due non mi permettevano di girare la testa quindi non li vedevo chiaramente. Sicuramente erano italiani, forse siciliani. Erano grassi intravedevo le loro pance, puzzavano di sudore, ed il fiato di vino. Stavo per vomitare. Il ...
    ... Russo mi strattonò verso di lui liberandomi per un attimo la bocca dalla mano che mi teneva. Urlai. Mi arrivò un ceffone e insulti. Cominciai a piangere. Ero immobilizzata come poche ore prima faceva Alex, ma ora soffrivo. Sentivo la loro presa sul mio corpo, udivo chiare le loro intenzioni e morsi il palmo della mano che mi ammutoliva. Urlai ancora, altri schiaffi, il sangue mi uscì dal naso. Stanchi del mio ribellarmi mi misero un bavaglio, mi legarono le braccia sopra la testa ed il Russo mi sfilò i jeans. Capii che volevano andar via da lì per evitare di essere visti ovviamente e mi portarono nel casotto della toilette. Imbavagliata, Legata e seminuda il gigante dell'est mi carico’ sulle sue spalle come fossi un sacco di patate. Si avviò ed uno dei suoi compari era dietro di me, lo sentii che mi spostava le mutandine per infilarmi dentro le sue dita sudicie. Erano eccitati come bestie, ridevano e si agitavano come i gorilla in riproduzione. Avevo davvero tanta paura. Smisi di piangere e di agitarmi perché li eccitava di più. Rimasi immobile come un cadavere sperando finissero in fretta. Mi picchiarono. Mi scoparono a turno in piedi, sbattuta a 90 sul lavandino. Strapparono le mutandine ma mi lasciarono legati i polsi e imbavagliata. Il primo a riempirmi fu il Russo, gli bastarono pochi colpi perché vedendo gli altri due giocare, con la mia bocca e con un dito nel mio culo, lo fecero venire subito. Uno non mi scopo’ nemmeno credo, mi venne in faccia, l'altro invece cercò di ...