La vigilia di san ranieri, la notte della luminara
Data: 13/03/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Pennaman
... al suo slippino, glielo sfilo, lei timidamente si nasconde il viso per un secondo dietro i suoi palmi in un piccolo momento di imbarazzo ma un attimo dopo ha le mani sotto al cuscino e mi dice: "si ti prego, continua non fermarti! Così bravo, mi fai impazzire!"
La mia lingua si muove in senso orario intorno al suo clito, esploro tutto, le mie labbra sulle sue grandi labbra. Io però stavo esplodendo tra le mutande.
"Ti voglio ora!" le dissi.
"Anch'io ti voglio!" rispose lei.
Salì di nuovo all'altezza del suo visino, mi misi un condom e cominciai a strusciarlo esternamente tra le labbra della vulva mentre steso su di lei me la baciavo.
"Lo voglio dentro" mi disse.
"Pure io ma voglio vederti morire di desiderio!"
Mi afferrò dietro la testa e spingendomi contro di lei mi baciò con la stessa intensità di un fiume in piena, ci diedimo quasi una dentata. Si staccò, mi allontanai per rivederla, lei col suo dolcissimo viso e quel sorriso micidiale: "scopami".
Non ci vidi più, entrai e la castigai con una intensità e una velocità tale che si mise a urlare di piacere per tutta la durata di quel primo rapporto che fu alquanto breve ma veramente una goduria. E più alzava la voce e più io incalzavo rincarando la dose.
"Oddio mi hai fatto impazzire..." disse col fiatone. "Non mi hai fatto nemmeno riprendere fiato, o mamma sei stato fantastico"
"Sei così bella che non ci ho visto più, ma è solo l'inizio, fammi cambiare il preservativo che ho ancora voglia di te ...
... dolcezza"
Appena tolto mi disse: "muoio dalla voglia di assaggiarti" e mentre rimasi in ginocchio sul materasso mi succhiò l'uccello con la sua calda boccuccia così bene che tornò duro come il marmo più di prima.
"Questa volta lascia fare a me. Stenditi, ho voglia di montarti addosso come se tu fossi la mia moto!"
E così si trovò a fare l'amazzone e a cavalcarmi come una cowgirl che doma un mustang.
"Fammi vedere le tue belle tette" dissi e mentre le cincevo i fianchi con le mani si sganciò il reggiseno mostrandomi due bellissimi frutti succosi. Una immagino terza bella, piena e morbida, naturale e fresca come la nostra giovane età. Una goduria da spremere con le mie grandi mani, con i pollici che le massaggiavano i capezzoli succulenti e cicciotti su due belle areole generose, di un rosa chiaro come anche la sua delicata carnagione. E lei chiaramente apprezzava le strizzate e le carezze. Le passavo le mani anche sui fianchi, sentivo che era sensibile lì e le piaceva, aveva la pelle d'oca. Si lanciò verso la mia bocca e ci baciamo di nuovo... labbra così succose e saporite che già solo quelle valevano il prezzo del biglietto! Ma questa ragazza era lì tutta per me e io tutto per lei, e come un bambino capriccioso non avrei mai voluto scendere da quella giostra del piacere. Continuammo col suo ritmo, godevo nel sentire il suo corpo, nel farmi guidare, nel vederla viva e ansimante, quella gattina in calore che moriva di piacere con me. Il suo sudore, che dava quella ...