1. Vite spezzate


    Data: 23/12/2017, Categorie: pulp, Autore: Alba17, Fonte: EroticiRacconti

    ... suo professore, quando nella curva, sul ponte, vide un furgone nero con le porte tutte spalancate. Tenne lo sguardo basso ma vide quattro uomini, armati... i kalashnikov in bella vista, pronti da usare e lei rabbrividì nuovamente. Avrebbe voluto scappare ma ormai era troppo tardi. Si spostò quindi sul lato opposto della strada e camminò senza guardarli, sperando di non essere fermata. Non guardò neanche quando loro le vennero incontro. Sentì solo le loro mani afferrarla e trascinarla verso il furgone. Un grido soffocato: "lasciatemi!", uscì dalla sua bocca e poi nessun altro suono riuscì ad emettere. Le ordinarono con durezza di salire sul furgone.Obbedì terrorizzata. La spinsero con forza dentro la macchina, sui sedili posteriori. Alla sua destra c'era un uomo e alla sua sinistra si mise uno di quelli che l'avevano trascinata dentro. Lei in mezzo. Strinse forte le braccia abbracciandosi il petto come per cercare di farsi coraggio. "E così tu sei la sua puttana?"- La schernì quello alla sua destra alzandole il mento per guardarla in faccia. Il suo alito puzzava di sigaro. Lei schifata girò la testa dall'altra parte. Il suo sguardo si posò sull'altro uomo, quindi lo distolse e guardò fiera la strada davanti a se. "Rispondi!"- grugnì rude l'uomo col fiato puzzolente e cominciò a leccarle la faccia con la lingua. In quel momento lei cercò di sferrargli uno schiaffo e l'altro le rispose di rimando con un altro schiaffo. Quello a fianco cominciò a baciarle la bocca, voleva ...
    ... violentargliela con la sua lingua. Lei gli diede un morso che provocò altri schiaffi e palpeggi pesanti . Le loro mani ora si stavano infilando ovunque, senza ritegno. Lei si dimenava e cercava di svincolarsi, ma il peso dei loro corpi la stava soffocando, le mancava il respiro. Non riusciva a ragionare, a trovare una via d'uscita, come se ci fosse una via d'uscita poi... In quel momento sentì degli spari. Il furgone cominciò ad andare più veloce, i suoi aguzzini aprirono i finestrini e con le loro pistole cominciarono a sparare. Immaginò fosse il suo uomo a sparare fuori dal furgone e si sentì sollevata. Sapeva che non l'avrebbe mai abbandonata, ora i suoi pensieri correvano velocemente. Lei si alzò per vedere e uno dei suoi aguzzini la tirò giù con forza sul sedile. Allora in preda alla rabbia lei gli morse il braccio. Una imprecazione uscì dalla bocca dell'uomo e in questo momento il calcio della pistola la colpì forte in testa. La macchina urtò nello stesso istante contro qualcosa. Si sentì un forte schianto e lei perse i sensi. Ritornò in se quando tutto era finito. L'avevano tirata fuori dal furgone. Il suo uomo la teneva forte tra le braccia. Guardò il furgone segnato dalle pallottole. L'autista aveva la testa appoggiata sul volante. Un rivolo di sangue gli usciva dalla tempia. Suppose che era morto per primo nello scontro. Girò la testa dall'altra parte per non dover guardare quell'orrore. Poco più in là, disteso per strada un corpo che si muoveva in una pozza di sangue ...