La ragazza del mare
Data: 16/03/2021,
Categorie:
Etero
Autore: organ
... che non venivo al mare per il mare, ma proprio per quel bar, e che quindi avevo dei motivi per venirci.
Lei, dopo un largo sorriso che interpretai di compiacimento (secondo me segno che le piacevo e conferma che anche lei veniva al bar per me) disse:
ah, e cosa ti piace di questo posto?
Io decisi… come si dice..di passare all’attacco, e con un po’ di arroganza dissi:
Sicuramente i frequentatori ( a quell’ora non c’erano solitamente altre persone, tranne me, lei, ed ovviamente il barista).
Lei emise un riso sincero, simpatico, ed anche questo mi piacque molto.
E poi aggiunse, a quel punto molto sicura di lei:
Sai, anch’io lo penso.
Il posto è bello, ma se poi consideriamo gli abituès, è ancora meglio.
In quel momento sentii che il cuore mi stava battendo all’impazzata, dovevo cercare di controllarmi, quindi non dissi nulla, ed aggiunsi del ghiaccio alla mia bevanda.
Fu quindi di nuovo lei a riprendere il dialogo: senti, è una piacevole giornata e mi piace fare amicizie, ma vorrei andare in un altro posto, che ne dici?
Mai proposta fu più invitante, detta peraltro con quella sua voce che trovavo tremendamente sexy, quasi sfacciata.
Si, risposi, ok.
Forse la mia risposta avrebbe potuto essere meno sintetica, ma ero talmente emozionato e non credevo a quello che stava capitando, che non riuscii sul momento a dire altro.
Lei concluse il dialogo: allora, senti, tu hai la macchina?
Io vado a prendere la mia e tu mi segui con la tua, ...
... oppure, se preferisci, andiamo con una sola.
IO mi limitai a dire: come preferisci, e lei decise per andare con la sua.
Ed ecco che ci ritroviamo sulla sua decapottabile, il vento tra i capelli, in una calda giornata estiva, e il paesaggio marino che ci veniva incontro.
Dopo un po’, svolta verso le colline, un quarto d’ora e siamo arrivati.
Io quasi non resisto più, la sola idea mi fa eccitare.
Arriviamo ad una villetta che aveva preso in affitto, entriamo in una sorta di salotto accogliente, e mi offre da bere.
Seduti sul divano, senza dire nulla, allunga la sua mano e mi prende la nuca per portarmi verso di sé.
Un attimo, e la sua lingua è contro la mia, avidamente le lingue si cercano, si toccano, talora i denti mordicchiano.
D’un tratto si alza, si toglie la minigonna, che già mi stava facendo impazzire, si leva anche la camicetta aderente e già sollevata in modo da mostrarmi il suo bellissimo ventre, e resta in un bikini mozzafiato, con gli slip fatti a tanga, che evidenziavano la marmorea bellezza del suo fondoschiena abbronzato.
Pensai che in quel momento potevo anche morire, e sarei morto felice.
Ma non era certo quella la mia ora, quella era l’occasione per il sesso coinvolgente e sfrenato che sarebbe seguito.
Si siede su di me, con le cosce lunghe ed affilate che toccano i miei pantaloni, e riprende il gioco di lingue, a volte mordicchia anche le mie labbra.
Quindi in quella posizione inizia delicatamente e lentamente a sbottonarmi i ...