1. La ragazza del mare


    Data: 16/03/2021, Categorie: Etero Autore: organ

    ... pantaloni, a slacciarmi la cinghia, mentre con uno sguardo estremamente malizioso guarda la mia patta che si gonfia all’inverosimile.
    
    Mi sembrava tutto un sogno, perché mi pareva che quel momento fosse troppo bello per essere autentico, reale.
    
    E la cosa bella era anche che fosse lei a prendere l’iniziativa, a me sono sempre piaciute le donne che lo fanno.
    
    Dopo avermi sbottonato la patta, si alza e si inginocchia vicino alle mie scarpe, le slaccia e mi toglie le calze.
    
    Si rialza, mi sfila i pantaloni, mi lascia gli slip e si rimette nella posizione iniziale, quindi mi slaccia la camicia, la apre ed inizia a succhiarmi i capezzoli, che diventano sempre più turgidi sotto la sua lingua maestra.
    
    Un po’ lecca, un po’ li prende tra le labbra carnose, mentre si schiaccia sempre di più contro il mio arnese.
    
    Ad un certo punto, mi sfila la camicia dall’alto, la getta lì vicino ed io le slaccio il reggiseno.
    
    Alla mia vista ecco un seno bello, sodo, con i capezzoli turgidi che inizio a leccare e suggere delicatamente e poi con maggior forza, mentre il mio cazzo assume dimensioni davvero……
    
    D’un tratto lei si scosta e si alza, si gira, mi dà la schiena, si abbassa in avanti e si sfila gli slip, in modo da evidenziare da dietro buchetto anale e fighetta davvero bella, che noto già aperta e dilatata.
    
    Sempre dandomi la schiena, si rimette sul divano, con le gambe piegate a contatto con i miei fianchi, ed il culetto all’altezza del mio viso.
    
    Non ci ho pensato due ...
    ... volte, ed ecco che la mia lingua affonda nella sua figa bagnata, mentre assaporo un gusto misto dolce e salato, probabilmente dovuto anche al bagnoschiuma.
    
    Passo la lingua prima sul clitoride, poi affondo nella figa e continuo a dare colpetti ripetuti avanti ed indietro, come un cazzo martellante, quindi passo al buchetto, e la affondo anche lì.
    
    Lei geme di piacere mentre mi sfila gli slip e con una mano mi masturba senza ritegno e con l’altra mi massaggia le palle.
    
    Inarcando ancora più la schiena, mette i piedi, calzati con sandali davvero sexy, sul bordo superiore dello schienale, e riesce con la bocca a raggiungere il mio arnese, sempre più turgido.
    
    Inizia a sbocchinarmi, mentre io continuo l’esporazione di culo e figa con la mia lingua, ma la cosa non finisce qui.
    
    Senza neppure chiedermelo prende lei l’iniziativa e, dopo essersi succhiata abbondantemente un dito, inizia a strofinarlo sul mio buco del culo e poi me lo infila andando quindi avanti ed indietro.
    
    Intanto con la lingua continua su cazzo e coglioni, quando lecca i coglioni mi mastrurba e quando mi masturba mi lecca i coglioni.
    
    Dopo un po’ mi dice: ed a te non piace mettermi un dito nel di dietro?
    
    Era una gran troia raffinata, non usava neppure le cosiddette parolacce per indicare termini erotici, ma una certa eleganza e totale assenza di volgarità.
    
    Io le dissi certo, e mentre la mia lingua continuava nella sua figa bollente, dopo averlo umettato, introdussi un indice nel suo delizioso ...