1. L'americano


    Data: 23/03/2021, Categorie: Etero Autore: A.K.S.B.

    Con l'arrivo dell'estate decido di partire per evadere un po' dalla routine e come ogni anno la mia destinazione è la Grecia. Dopo un paio di giorni di mare la noia mi assale così inizio a cercare un impiego che possa in qualche modo riempirmi le giornate. Già al secondo tentativo riesco a trovare lavoro in un ristorante/ hotel con vista sul mare; dopo un paio di giorni di prova, il proprietario del locale mi assume a tempo indeterminato con tanto di contratto. Lavorare mi piace, i colleghi sono gentili, il capo mi apprezza molto, i clienti mi adorano e a me si riempie il cuore di gioia ogni volta che rivedevo le stesse persone tornare al ristorante dicendo: " questo non sarà il locale migliore, ma hanno la ragazza migliore.", o meglio ancora non volevano che me a servirli. Ero veramente soddisfatta di me stessa, e anche il capo lo era tanto che, vista la mia bravura ad interagire con i clienti, decise di spostarmi da semplice cameriera a ragazza della reception dell'hotel. Li le cose andarono anche meglio, e nel giro di una settimana ho ricevuto inviti in gran parte del mondo da clienti soddisfatti che volevano ricambiare la mia gentilezza ospitandomi a loro volta nelle loro città. Arriva all'hotel anche una famiglia di Americani ricchi sfondati e con la "puzza sotto il naso", ma con la mia solita gentilezza e il mio solito sorriso, cerco di gestire anche queste persone esigenti. Il padre di famiglia ha sessantacinque anni, capelli bianchi ben curati, camicia di lino bianca ...
    ... gonfiata da una pancia bella prominente e l orologio d'oro al polso; la moglie è una donna sulla sessantina, bionda, bassa, con diversi chili in più, delle gambette corte che cercava di allungare con delle zeppe rigorosamente firmate; la prima figlia ha trent'anni è molto alta e robusta, con capelli lunghi e biondi, e vestita in modo eccessivamente sportivo, sembrava pronta per una gara di atletica e di certo non per una vacanza al mare; infine il secondo genito: un ragazzo di ventotto anni, alto più del padre, vestito di tutto punto, ovviamente con un bracciale bello grosso d'oro e le valigie tutte provenienti da un logo molto famoso e costoso. Dopo un paio di giorni nei quali mi sono sempre comportata in modo più che cordiale e disponibile nonostante i loro capricci, sono riuscita a conquistare le simpatie del padre, che ha deciso addirittura di voler bere il caffè la mattina solo in mia compagnia. Il mio atteggiamento ha fatto in modo che nel giro di poco anche la moglie mi ha degnato di qualche sorriso, e i figli mi hanno chiesto di poter uscire con loro la sera, finito il lavoro, per mostrargli meglio i locali più interessanti. Inizialmente, anche se con grande garbo, rifiutai l'offerta dei figli adducendo la scusa della stanchezza post-lavoro, ma viste le continue insistenze e visto che era la loro ultima sera decisi di accettare. Pensai di portarli in un localino semplice e accogliente molto vicino all'hotel dove loro alloggiano e io lavoro, così che sarebbero potuti ...
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