Kidnapped - parte 3
Data: 28/03/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: foxtied, Fonte: Annunci69
Non sento nulla per qualche minuto, poi qualcuno armeggia sul coperchio della cassa, sembra che stia aprendo i lucchetti che la sigillano, odo distintamente uno sferragliare di chiavi: conto tre lucchetti, poi lo sgancio di alcuni fermi e infine il coperchio che si apre... noto che la parte che mi blocca la bocca resta ferma, perché avverto l’aria fresca sul corpo, ma la bocca resta tappata e bloccata.
Per qualche istante non succede nulla, poi una voce, che riconosco essere quella che avevo sentito dal computer e che, in sostanza, mi aveva comprato: “Per sicurezza addormentatelo, poi slegatelo e portatelo di sotto... legatelo al tavolo e imbavagliatelo bene”.
Arriva quasi subito l’odore del cloroformio sul panno umido che mi viene premuto su naso... e diventa nuovamente tutto completamente buio.
Mi risveglio lentamente, inizio a vedere la luce farsi strada, quindi deduco di non essere più bendato... sono sempre completamente nudo, disteso su un tavolo con gambe e braccia divaricate, polsi e caviglie legati con della corda di canapa ad anelli posti sugli angoli, le ginocchia bloccate sui lati e tirate verso l’esterno, allo stesso modo i gomiti: il collo è avvolto da un cappio che lo blocca al tavolo. Sono imbavagliato con un anello che mi tiene la bocca molto aperta e dentro l’anello una palla di gomma, gonfiabile e molto grossa, da riempirmi tutto il palato e bloccarmi la lingua.
Passa un po’ di tempo, durante il quale ogni tipo di pensiero si fa strada nella ...
... mente, poi arriva un uomo sulla sessantina, non molto alto, abbastanza in carne... Indossa un accappatoio di raso nero ed è a viso scoperto.
Girando attorno al tavolo mi sfiora i piedi e le gambe, poi il petto per scendere di nuovo alle gambe e infilarmi una mano tra le natiche, sfiorando poi i testicoli e il pene. “Sei un bell’esemplare, curato, non troppo peloso ma quanto basta... ti ho fatto lavare bene prima che ti legassero al tavolo... Immagini perché sei qui?” Faccio cenno di no con la testa, visto che il bavaglio non mi consente l’emissione di suoni articolati ma solo di lievi mugolii: “Ti ho comprato da alcuni amici che periodicamente provvedono ai miei bisogni, per così dire, particolari... resterai con me finché non mi stancherò, e farai tutto quello che uno schiavo deve fare” Mentre mi dice questa frase mi prende in mano il pene e me lo strizza per bene... continua finché non inizia a sentire una reazione, un indurimento dovuto alla manipolazione...
“Ti userò come meglio credo, sessualmente, oralmente e analmente... sarai sempre ben legato, imbavagliato se necessario, e la notte dormirai incatenato al letto, come anche incatenato sarai quando consumerai i tuoi pasti. Sarai torturato nei modi che preferirò usare, frustato, impalato, incaprettato... non ho molti limiti su questo. Finché mi ecciterà usarti per il mio piacere non ci saranno problemi, ma se ti ribelli oltre il consentito avrai modo di capire che non stiamo giocando...” Il pene è ormai diventato duro ...