Antonella
Data: 28/03/2021,
Categorie:
Etero
Autore: suve
... bagnandolo dei succhi che uscivano in continuazione. Solo quando mi sentii veramente pronto spinsi leggermente lasciandomi avvolgere dalla carne bollente della sua micina.Gememmo insieme per la sensazione provata, e insieme cominciammo a muoverci, prima lentamente, poi più velocemente, le sue braccia intorno al mio corpo, la sua lingua sul mio collo, sul mio orecchio mentre gemeva sempre più forte avvicinandosi al piacere. Resistetti poco ma sono sicuro che lei ebbe almeno un paio di orgasmi mentre la possedevo. Era incredibile il modo che aveva di godere, come non le bastasse mai, come fosse pronta a ricominciare subito dopo aver goduto. E pronta lo era. Resistetti come potevo fino a vederla ancora abbandonarsi indietro, la faccia arrossata, e poi uscii da lei, non sapendo se fosse protetta o meno, strofinandomi sul suo ventre dove lasciai spesse strisce di seme bianco e bollente.Avendo bisogno di un attimo di riposo mi lasciai cadere di lato sul letto, guardandola muoversi come una gatta che fa le fusa mentre si spargeva il mio seme sulla pelle con un�aria compiaciuta.Non era paga, lo vedevo dai suoi occhi affamati. Mi lasciò forse tre minuti prima di chinarsi nuovamente sopra di me e prendere in bocca ancora il mio uccello, leccandolo e succhiandolo fino a riportarlo al pieno vigore. Ci volle qualche minuto e lei non smise mai di agitarsi come un�assatanata sopra di me, mugolando, facendo rumori osceni con la bocca. Quando mi vide di nuovo in tiro si staccò voltandomi le ...
... spalle, guardandomi ancora con aria d�invito. Un invito che colsi subito mettendomi dietro di lei. Le aprii le natiche sode scoprendo la micina che ancora emetteva fluidi. Mi sistemai comodamente tra le sue gambe e spinsi in avanti, entrando in lei facilmente, scavandole le mucose fino a piantarmi profondamente in lei, a toccarle i posti più reconditi.Rimanemmo fermi e ne approfittai per slacciarle e toglierle il reggiseno che ancora indossava, poi la presi per i seni da dietro, usandoli come maniglie nella galoppata che stavo iniziando, stringendole i capezzoli induriti. La sentii muoversi sotto di me, venirmi incontro, assecondarmi nei movimenti. La cavalcai a lungo e ancora la sentii fremere sotto di me fino al mio secondo orgasmo, quando già pensavo di dover uscire ancora, controvoglia, da lei:- Vienimi dentro��� vienimi dentro���� -Le sue parole furono una liberazione, mi accasciai sopra la sua schiena schiacciandola sul materasso e muovendomi convulsamente nella dirittura d�arrivo del mio piacere, spruzzandole dentro tutto il seme che avevo, sentendomi quasi girare la testa nel farlo mentre stringevo i denti per quel piacere squisito.Restammo l�uno sopra l�altra per altri minuti, carezzandoci lievemente, lei con il viso finalmente disteso, sorridente.In verità non finì così, poco dopo lei volle ancora fare sesso e si adoperò riuscendo, contro le mie aspettative, mentre la imploravo di aspettare ancora un poco, a tirarmi su in modo sufficiente da sedersi sopra di me e ...