Quattro uomini ed una signora
Data: 31/03/2021,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Altro,
Autore: chiodino
... C'impiegheremo di meno Capo. Si ma voglio un lavoro fatto bene, poi si allontana un poco e gli altri gli si fanno attorno. Parla più piano ma capisco abbastanza. Che poi lo senta non conta più di tanto. Cose grosse ragazzi. Possiamo diventare loro metti donne. Un lavoro continuo. Angelo, tu organizzeresti le battute. Solo belle fighe, giovani ma non bambine. Niente bambine, troppo rischioso. Donne giovani, belle, di qua, ma ripeto, non troppo giovani se non in casi speciali, su loro richiesta. Però se sono molto belle...vedremo. Dobbiamo trovare altri posti dove tenerle. Il resto lo sapete. Ci si informa, si vede come e quando. Poi le si preleva senza far casini. Insomma è ancora tutto da decidere. Quello la però si è lasciato impressionare, dice che cercavano proprio gente come noi che porta merce buona senza troppo casino, senza casini per niente anzi. Non puttane o donne di fuori. Magari qualcuna anche di quelle se serve, vedremo. Tutto da decidere, ma questa consegna è importante. Deve arrivare in ordine in tutto. Pronta per cosa capo? Non lo sa neppure lui. Ma è diverso se dobbiamo prepararla per lavorare da subito in un casino o passare per le mani di un privato. Cazzo, credi che non lo sappia! Poi non sento più. Si sono allontanati di qualche passo, fino al muro. Seri seri discutono di come farmi diventare una troia ubbidiente. Papà diceva che c'è sempre una via di uscita, ma non la vedo. Credevo che con Marco fosse stato l'inferno ma... Mi slegano e mi rilegano ...
... diversamente, il primo è il Capo come ha detto quello che chiamano Carlo. Comincio ad urlare ancora prima che mi spinga dentro il cazzo. Si, cazzo e figa, culo, chiavare, inculare e sborra e...Che cazzo ti urli stronza. Mettile di nuovo quella roba in bocca. Continuo a gridare finché posso. Ma è pazza? Spaccala Carlo. E rivolto a me: lui ha il cazzo formato king size, così non sprechi gli strilli. E quello che cjiamano Carlo e che faceva il gentile a modo suo è sopra di me, non posso scappare, difendermi o soltanto muovermi. Legata a gambe aperte. Si slaccia i pantaloni, si spoglia tenendo solo la canottiera, sporca, lurida. Sono di nuovo impazzita e folle ma al tempo stesso stranamente, del tutto estranea. Il cazzo, ho fatto presto ad imparare a parlare come loro, non è poi così grosso. Questo lo dice una me, quella fuori che vede tutto. L'altra me si è ritirata dentro, non vede e non sente. Urla, questo si, ma urla nel bavaglio. Se lo mena, sempre serio serio. Me lo sfrega sul viso, non corre rischi, sono con le mie mutande, con i collant in bocca. Ricompaio in superficie, un attimo solo. Non è poi tanto grosso, poco più di quello che conosco di Marco. Me lo struscia tra le gambe? Perché? Bravo, professionale, avete visto ragazzi? Adesso basta, chiavala. Ma vuole fare con comodo. Me lo appoggia solo, poi con calma spinge. Scappo più lontano possibile. Non sono io. Anche quella fuori scappa. Io però sento, almeno un poco, all'inizio, poi mi spacca e svengo, rinvengo per il dolore? ...