Quattro uomini ed una signora
Data: 31/03/2021,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Altro,
Autore: chiodino
... mi scopa. Sto per venire capo, Fermati. Un altro prende il suo posto. Forse si ritrae forse contribuisce a riempirmi di sborra come hanno detto prima, un altro me lo spinge nel sedere mentre qualcuno mi toglie il bavaglio. Il primo bacio lo do col sapore del collant in bocca ed un cazzo nel culo. Mi baciano tutti. Non collabora la troia. Lo farà, per dio se lo farà. Di nuovo schiaffoni e dita a pinza che mi girano i capezzoli. Non urlo neppure ormai e collaboro quanto posso a baciarli in bocca. Piango mentre li bacio, in silenzio. Il Capo ha detto che se non la pianto mi riempie di sganassoni. Forse vorrebbero... ma sono loro a non farcela più. Quanti cazzi ho preso? Mangiano, bevono. Discutono dei turni. Non me ne frega niente. Neppure li sento. Sono uno straccio bagnato, fetente. Alla fine un'altra passata. Solo uno ci riesce, ma non nel sedere come voleva il Capo ma in figa. Mi accorgo che ce l'ha quasi molle. Muovi il culo figa marcia, puttana. Non ci riesco. Intontita, esausta letteralmente e dolorosamente rotta mi lascio chiavare. Sono del tutto assente. Non lo sento neanche, non mi brucia, non mi fa più male, non c'è più...Sveglia? Riemergo dal buio, dal niente, lentamente prendo coscienza di me, di dove no, non lo so, di cosa si. Me lo dice non solo la testa ma anche il puzzo di sudore, di ...del resto, ed i dolori dappertutto. Porto la destra al viso, al petto, poi tra le gambe. Dolore. Dolore non tanto pungente e feroce quanto quello che sento dentro, non fisico ...
... però. Mi hanno violentata. Vergogna, si ma cosa potevo fare contro...ne bastava uno... vergogna e paura. So che quello, il Capo, ha ragione. Basta poco, è bastato poco tempo, e sono pronta a fare la troia. Dentro di me piango ma mi conosco. Vorrei fosse diverso, vorrei essere diversa, una di quelle eroine tipo Maria Goretti? La morte ma non il disonore o la perdita della purezza? Voglio vivere. In qualsiasi modo ma vivere. Dove siamo? Dove mi hanno portata? Che ora è? Come posso scappare? L'uomo è Carlo, si è Carlo, quello che...mi sta fissando. Ho il polso sinistro legato. Il cordone passa per un anello e finisce annodato più in la', irraggiungibile. Sono sporca, laida e puzzolente. Devo aver dormito. Non che sia riposata però. Mi alzo. Devo, ho bisogno... Vuoi il cesso? Va bene, ti dai anche una lavata. Apre il lucchetto del bracciale che resta a terra unito alla corda. Lo seguo barcollando un poco, una corda al collo. Oltre la porta, prima della scala giriamo. Un cesso. Non un gabinetto, un buco per terra. Lui resta a guardare, e non c'è carta. Vieni a lavarti. Un rubinetto, acqua fredda, niente sapone. Il ventre e le cosce sono ingrommate, sperma, ma l'acqua fredda anche se troppo fredda mi pulisce la figa, il culo e l'anima. Quanto ho dormito? Quando arrivano loro? I ricordi si accavallano, flash più che ricordi, disordinati, che anche si accavallano senza farmi capire il prima ed il dopo. So che questo deve stare lontano da me e dal mio sedere altrimenti me lo rompe. Se ...