1. Era una notte buia e tempestosa - 1


    Data: 31/03/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ‘’Era una notte buia e tempestosa; il vento ululava fra le cime degli alberi, curvandoli coi rami fino a terra…’’
    
    “Di’, non avrai mica intenzione di scrivere un racconto, partendo da quella cretinata lì?”, mi fece Roberto, giungendomi silenziosamente alle spalle e dando un’occhiata al foglio che avevo davanti e sul quale mi accingevo a riversare il meglio della mia creatività artistica… e non solo quello, ovvio.
    
    “Perché, no?”, feci io, per nulla turbato da quell’intrusione.
    
    Per la cronaca, Roberto è il ragazzo che vive con me… il mio uomo, insomma!
    
    “Ma dai, Sandro!... E’ un’espressione trita e ritrita… L’aveva tirata fuori coso, lì…”
    
    “Snoopy”, feci io.
    
    “Sì, il cagnetto di Linus… Me lo ricordo appollaiato sulla sua casetta, con la macchina da scrivere: Era una notte buia e tempestosa…”
    
    Pur essendo relativamente giovane, 35 anni, una decina meno di me, Roberto ha fatto in tempo a vivere pure lui la grande stagione dei Peanuts.
    
    “Ci abbiamo scherzato sopra in tutte le salse, da ragazzini. – continuò Roberto – Ricordo uno scemo di insegnante alle medie che ce la dava perfino come tema: Era una notte buia e tempestosa puntini, puntini puntini e adesso continuate voi… Dice che voleva verificare la nostra capacità creativa…”
    
    “E voi creavate?”, gli chiesi.
    
    “Ah, non lo so… a me faceva solo venire il latte ai ginocchi!”
    
    Scoppiai a ridere e feci girare la mia poltroncina.
    
    “E io ti faccio venire il latte ai ginocchi?”, gli chiesi teneramente, ...
    ... passandogli un braccio attorno alla vita.
    
    Lo strinsi a me, premendo le labbra sul suo inguine.
    
    “No, amore, - ridacchiò lui – tu me lo fai venire proprio lì… dove tieni la bocca!”
    
    Era un gran porcellone il mio Roberto… e anch’io lo ero, per la verità, forse era per questo che la nostra sintonia non aveva conosciuto la minima incrinatura nei cinque anni della nostra relazione: ci amavamo e scopavamo con lo stesso fervore e la stessa passione della prima volta.
    
    Beh, se devo essere sincero, io non lo ‘amavo’… lo adoravo! E lui lo sapeva e per questo mi tiranneggiava. Infatti, quando gli dissi:
    
    “Adesso vai, tesoro, lasciami lavorare.”
    
    “Di’, non ti faresti una poppatina?”, mi chiese lui.
    
    Io feci il categorico:
    
    “No, vai via, che devo lavorare!”
    
    “Dai, Sandrino… - il suo tono era insinuante – Ho appena letto il tuo ultimo racconto…”
    
    “Vattene, porco!”
    
    “Ok, - fece lui, avviandosi verso la porta – il numero di Giancarlo è sulla rubrica, vero?”
    
    Vipera! Giancarlo era un suo vecchio spasimante, la sua arma di ricatto ogni volta che gli rifiutavo qualcosa.
    
    “Perché ti serve quel numero?”, chiesi, fingendomi indifferente.
    
    “Così!”, modulò lui con aria innocente e si voltò a guardarmi dalla porta con un sorriso furbetto.
    
    Ovviamente, mi arresi. Gli tesi le braccia.
    
    “Vieni qui, maiale!”
    
    Lui si avvicinò gongolante.
    
    “Tanto, non gli avresti telefonato…”, mi spinse a dire il mio orgoglio.
    
    “Cosa te lo fa credere?”
    
    “Ti piace troppo come te lo ...
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