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Era una notte buia e tempestosa - 1
Data: 31/03/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad
... sugosa, da cui continuava a fuoriuscire nettare zuccherino. Con una mano tenevo stretta l’asta, perché non mi sfuggisse dalla bocca nella foga del pompino, con l’altro gli carezzavo i coglioni, che si andavano rattrappendo nella loro serica borsa. E lui si teneva forte alle mie spalle e muoveva leggermente il bacino, sospirando. Poi, d’un tratto, le palle gli si incordarono e lui si inarcò con un Ohhh, che gli veniva dal profondo dell’anima. Stava venendo. Allora gli serrai le labbra alla base del glande e attesi il fiotto liberatorio, che mi dilagò sulla lingua e mi riempì la cavità orale. Ingoiai tutto e continuai a succhiare, finché non gli si fu smollato. Leccai poi con cura l’ultimo rivolo di sperma dal cannolone ormai molle e infine glielo rimisi nelle mutande. “Per la miseria, - esclamai, guardandolo – questa è stata la madre di tutte le sborrate!” Parlavo a fatica, avevo ancora la bocca impastata. Lui ridacchiò. “Te l’ho detto che avevo letto il tuo racconto!”, e si richiuse i pantaloni. “Non vedo l’ora di farti leggere questo, allora…”, dissi, alzandomi per abbracciarlo. Ci baciammo: a lui piaceva baciarmi dopo che lo avevo succhiato, gli piaceva cercare i suoi sapori nella mia bocca. “Mettici anche me nel tuo racconto…”, mi bisbigliò. Chissà perché, l’idea mi inorridì: Roberto era mio, solo mio! “Tu fai parte della realtà, tesoro…”, cominciai. “Credo che…”, mi interruppe lui. “Il numero di Giancarlo è sulla rubrica.”, tagliai ...
... corto. Lui scoppiò a ridere. “Stronzo! – fece – Adesso che sono appena venuto!”, e mi abbracciò forte. “Vai, adesso, tesoro…” “Sì, che devo finire quella cazzo di memoria per il tribunale.” Roberto lavorava a quei tempi in uno studio legale che si occupava di perizie per il tribunale o roba del genere… non ci ho mai capito niente. Sulla porta si voltò e mi mandò un bacio. “Mettimi nel tuo racconto…”, ripeté. “Fuori!”, urlai e appallottolai un foglio, fingendo di lanciarglielo. Ero pazzo di lui! Rimasto solo, mi risedetti al tavolo, presi la penna e tornai a fissare il foglio davanti a me. ‘’Era una notte buia e tempestosa, il vento ululava fra le cime degli alberi, curvandoli coi rami fino a terra…’’ In effetti, non era facile andare avanti, partendo da questa premessa. Mettimi nel tuo racconto… Gesù, ma cosa gli era saltato in mente a quel ragazzo? No, mi ripetei, Roberto è soltanto mio e non voglio dividerlo con nessuno, neanche nelle fantasie di un racconto… figurarsi di un racconto porno! ‘’Era una notte buia e tempestosa…’’ E che cazzo vuoi che succeda in una notte buia e tempestosa? Sarà meglio cambiare idea di partenza… Mettimi nel tuo racconto… D’un tratto, qualcosa mi germogliò nella mente… E che cazzo! perché no? I pensieri, fin’allora bloccati, presero a muoversi, dal cervello scorrendomi lungo il braccio fino alla penna , che vibrò come la bacchetta di un rabdomante… I personaggi cominciarono ad acquistare volto e presenza, ...