1. Bisex 1 - Amanti


    Data: 25/12/2017, Categorie: Etero Autore: ruben, Fonte: RaccontiMilu

    ... bottone!Le si &egrave aggrapata adosso!"Non riuscii a rimanere serio. "Si scopra, abbassi tutto... e pensi ad altro."La visita fu molto imbarazzante; si infilò i guanti, prese il mio pene in mano sotto la lampada. Guardava con attenzione: "Cerco segni di lesioni - disse - Dopo una settimana si vede già un principio di infezione in certe malattie"Guardò l'attaccatura del glande all'asta con grande scrupolo, con una lente di ingrandimento. Poi prese i testicoli nelle mani. Muoveva le dita per vedere se vi fosse varicocele - mi spiegò. La visita si protraeva ed io stavo con pantaloni e slip abbasati sul lettino. In un movimento mi sfiorò con il petto. Da sotto l'impermeabile non potevo vedere che aveva seni piccoli, quasi inesistenti ed il maglione sotto il camice aperto era senza i rilievi dei seni. Ma aveva un bel culo, grosso , perch&egrave anche le cosce erano grosse.Mi rivestii e la raggiunsi alla scrivania."Ma non poteva trovare una scusa più economica per incontrarmi? Le costerà 80 euro, lei &egrave sanissimo e penso che quel rapporto orale non sia mai avvenuto.""Non avevo altre risorse, mi &egrave venuto in mente solo questo."Sorrise. "Avrò 10 o 15 anni più di lei. Lei andrebbe in giro con una vecchia zitella?""Beh, se lei fosse il mio dermatologo, si.""Che vuole da me?""Non lo so. So che avevo desiderio di rivederla, tutto qui. E non mi chieda perch&egrave, non saprei risponderle."Era passata un'ora."Beh adesso mi aiuta a chiudere, visto che mi ha fatto fare ...
    ... tardi.""Tardi per cosa?""Per niente - disse lei - sono sola."Abitava qualche isolato più avanti, l'accompagnai a piedi. Fac eva freddo gelido. Ad un certo punto la sentii rabbrividire. "Mi scusi" dissi e le toccai il viso; era gelato. Mi tolsi la mia sciarpa e gliela misi alla gola. Rimase stupida da quel gesto, mi guardò senza dire nulla. Eravamo arrivati."Dovrò rivederla - dissi - adesso mi deve un bottone ed una sciarpa."Fece un gesto strano: allungò una mano e mi carezzò il viso. Poi entrò nel portone.La chiamai quel sabato."Chi &egrave lei?" finse di non riconoscermi"Telefono per una sciarpa""Gliela ricompro, anzi gliene ricompro due. Quella no. Ci dormo con quella sciarpa.""Voglio vederti.""Alle quattro. Il bar lo conosci"Entrò nel bar, io stavo ad un tavolino; cappotto blù e la mia sciarpa al collo. Si sedette, aprì il cappotto su un maglione rosa di lana soffice, Sorrise. Ordinò un caff&egrave. Rimanemmo a guardarci senza parlare per qualche minuto. Non era bellisima, era più grande di me, ma mi piaceva da morire."Sei molto elegante con quella cravatta""Dovevo incontrare una signora e ci tenevo che mi vedesse elegante.""Perch&egrave? Vuoi conquistarla?""Veramente &egrave lei che mi ha già conquistato."Si divertiva sempre alle mie battute, rise. Dopo un pò uscimmo a passeggiare.Non parlavamo, non trovavo il coraggio di metterle una mano sulla spalla come volevo. Lei si fermò e mi chiese a muso duro:"Che vuoi da me?""Tutto". Non l'avevo pensata quella risposta, mi era venuta ...