1. La figlia di tiziana


    Data: 25/12/2017, Categorie: Etero Autore: benves, Fonte: Annunci69

    ... leggermente le gambe, permettendogli di godere della vista delle sue mutandine.
    
    Infatti era tornato da sotto il tavolo tutto rosso, la moglie che aveva accanto qualcosa deve aver intuito ma, non avendone certezza probabilmente aveva dato la colpa al vino.
    
    La serata si concluse nella discoteca del relais dove avevamo cenato e i super alcolici diedero il colpo di grazia al già abbondante vino della cena.
    
    In molti ci provarono con Irene avanzando la scusa dell'alcol ma lei, se pur alticcia come tutti, seppe garbatamente respingerli, non creandomi problemi.
    
    Verso le 3 di mattina tornammo in Hotel, io avevo bevuto ma anche Irene era bella alticcia.
    
    L'accompagnai in camera sua e poi, attraverso la porta intercomunicante che avevo lasciato aperta, entrai in camera mia.
    
    La sentii vomitare e non potei fare a meno di correre in suo soccorso.
    
    Entrai in bagno frettolosamente, la trovai semi nuda sul wc che smaltiva gli effetti della sbornia.
    
    L'aiutai ad alzarsi, si era tolta il vestito, era a petto nudo con addosso solo le mutandine; il mio cazzo non rimase indifferente, subito si pose sugli attenti.
    
    Facendo affidamento sul quel poco di autocontrollo che mi restava, l'aiutai a distendersi sul letto, i miei occhi non si staccavano da quel bellissimo seno, dalle aureole perfette che contornavano due capezzoli irti come chiodi che chiedevano solo attenzioni.
    
    Provai a resistere, Irene mi abbraccio tirandomi a se.
    
    Caddi sul suo corpo trovandomi i suoi seni ...
    ... sul volto.
    
    L'inebriante odore, il contatto con quella pelle delicata...fece cadere ogni mio buon proposito.
    
    Iniziai a leccare i seni, poi le aureole contornando di saliva il perimetro ed infine, ad un suo gemito, afferrai tra le labbra un capezzolo.
    
    Le sue mani sulla mia testa mi spinsero a continuare
    
    Leccai il capezzolo mentre con la mano andai a cercare le sue cosce. Le trovai, percorrendole a risalire fino ad arrivare alle mutandine.
    
    Un attimo di esitazione, con le dita percorsi sulla stoffa di cotone longitudinalmente tutto il suo essere donna.
    
    Leccavo il capezzolo e le stuzzicavo la fighetta.
    
    Lei aumentò il ritmo dei gemiti, così spostai quel lembo di stoffa che mi divideva dalla sua fighetta e...toccai quella pelle morbida, trovando della leggera peluria con la quale mi dilettai.
    
    La sua fighetta si stava aprendo come un'ostrica, le sue grandi labbra si schiusero sotto i miei tocchi, il capezzolo stava mandando i giusti impulsi.
    
    Non passo molto che una falange della mia mano si facesse spazio in lei.
    
    Il gemito di piacere a quel punto si palesò più acuto.
    
    Non fermarti ti prego, bisbigliò...ed io ubbidii
    
    La masturbai arrivando ad inserire fino a 3 dita poi...il culmine...si contrasse...ed un liquido denso bagnò la mia mano.
    
    Mi ricordai che avevo portato con me lo spazzolino elettrico, volevo esagerare.
    
    La lasciai un attimo li, distesa, andai al mio comodino e tornai con quell'innocuo oggetto.
    
    Lei era talmente rilassata che non si ...
«1...345...»