1. E poi, ancora lui


    Data: 04/04/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: Sanna

    ... Mi voltò contro la parete abbassandomi i pantaloni quasi strappandomeli. - Oh! Fermati! Non vorrai incularmi adesso? - Si! - Ascoltami, te lo do, promesso, non adesso, non qui. Finiamo la serata, e te lo do! Pregai con tutto il cuore che ragionasse, che si rendesse conto che non era il momento, per non parlare del dolore immane che mi avrebbe procurato. - Ok, dopo. Mi lasciò, il tempo di voltarmi ed era sparito dal magazzino. Dio ti ringrazio. La serata continuò con un altro spirito. Ero terrorizzata, sempre il sorriso sulle labbra per carità ma sapevo cosa mi aspettava dopo. Quando cominciammo a sbarazzare e i camerieri ad andarsene io rimasi, contro ogni logica rimasi, speravo che gli fosse passata, non volevo continuare questa farsa, volevo che finisse li e subito, non credevo di provocare questo astio. - Allora? Ti sei calmato? - Un po'. - Possiamo parlare? - Di cosa? - Del perché? - È cosa vorresti sapere? Che ricordo ogni dettaglio maledetto di quel pomeriggio? Eh! Che averti tolto la verginità è stato appagante? Che ogni volta che ci ripenso mi sego come un adolescente? - Ma, tu sapevi che è stato un momento? - Ok, ora però voglio il resto. - Con calma? - Con calma. Fortunatamente si era calmato, si avvicinò cauto e leggero, anche se i suoi baci erano rudi ed esigenti, mi sollevò da terra appoggiandomi sul bancone facendomi sentire quanto l'aveva duro contro la figa, e mentre mi baciava si strofinava sempre più forte, fino a farmi scappare un lungo gemito. - Lo ...
    ... vuoi? - Si! - È io voglio la tua bocca. Si allontanò abbassandosi pantaloni e slip in un unico movimento. - Dai, succhiamelo. La stessa sensazione che provai la prima volta si ripresentò, quella salivazione a sentirne l'odore. Stavolta però sapevo cosa fare, lo presi alla base con una mano e le palle con l'altra e cominciai a scappellarlo, ci sputai sopra per bagnarmi la mano e cominciai a pomparlo, scendeva sulla lingua liscio e caldo, mi riempiva le guance e poi la gola. - O dio continua…così.. . La sensazione di potere, avevo il suo cazzo che mi scivolava tra le mani e nella bocca, le sue palle strette a pugno e mi sentivo potente, la salivazione incontrollata come il lago che si stava espandendo tra le mie pieghe. Lo sentivo, il clitoride che pulsava a ritmo della mia lingua intorno al suo cazzo. Mi prese la testa e mi fece alzare ricominciando a baciarmi e a spogliarmi, mi tolse la camicia con calma, lasciandomela aperta abbassandomi le coppe del seno per poterle prendere in bocca una ad una. Mentre lui tirava il capezzolo non riuscivo a controllare la figa, pulsava e reclamare ciò che aveva assaporato solo una volta. Sbottonò i pantaloni facendoli scendere con le mutande, quando li tolse mi girò facendomi appoggiare al bancone. - Solleva la gamba, fammela assaggiare. Non ero mai stata leccata a pecora, la sensazione era fantastica, il suo naso tra le chiappe e la lingua che entrava e raccoglieva ciò che trovava, mentre lo faceva il pensiero non so perché volò a lei. Devo ...