1. La collega d'ufficio (5)


    Data: 06/04/2021, Categorie: Etero Autore: Re Artù

    ... sorrideva e mi disse: “Spero che anche te, signore, voglia approfittare della mia bocca!” Mi si rizzò seduta stante. Lei, naturalmente era nuda e bellissima, come al solito, anche con il trucco un poco sfatto. Entrammo e poiché Riccardo mi parve un poco indeciso, presi in mano la situazione: alzai la tavoletta del wc, le feci appoggiare la guancia sulla maiolica rivolta verso di noi, le dissi di aprire la bocca, tirai fuori il pene che era ancora ritto e con un certo sforzo iniziai le danze: il getto giallo la colpì in pieno in bocca che si riempì, fu costretta a chiuderla per ingoiare, ed io le pisciai sul viso, riaprì la bocca e ricevette una seconda ondata che ingoiò, intanto anche i due ragazzi tirarono fuori l'artiglieria, ma pazientemente attesero che avessi finito per poi scaricare la vescica in bocca a Silvana, che recepiva senza fiatare e cercando di ingoiare il più possibile: quando tutto fu finito, senza che nessuno le ordinasse nulla, prese a leccare il bordo del wc, per raccogliere anche le gocce di pipì che vi si erano depositare; poi si sedette ed anche lei si vuotò: Tony, con una mossa repentina, le allungò la mano fra le cosce, la ritirò tutta bagnata e gliela passò sul viso, gliela mise in bocca: quel ragazzo aveva della stoffa. Ci ricomponemmo, Silvana si rivestì come se nulla fosse accaduto, al momento di salutarci Riccardo le si avvicinò e le chiese:” Ti piacerebbe una gang bang di sperma e piscio con tutta la mia classe?” “Se il mio signore vuole, ...
    ... non c'è problema!” e mi lanciò uno sguardo carico di sottintesi. Assentii, invidioso per la sua capacità di sottomettersi a tutti i desideri, anche i più depravati, senza mostrare segni di ribellione: avevo capito: a lei piaceva essere umiliata ed allora mi venne un'idea: salutai in fretta i due ragazzi dicendo loro di organizzare la gang bang e di farmi sapere, la spinsi in macchina dicendole: “E' ancora presto per tornare a casa, ho un'altra sorpresa per te!” “Si, signore, grazie”. Questa sua accondiscendenza mi stava un poco stufando, ma oramai avevo deciso e mi diressi in periferia in un cinema a luci rosse di terz'ordine: entrammo e ci sedemmo in prima fila: con noi c'erano pochissimi spettatori: due anziani, un ragazzo di colore ed una donna che aveva passato da un pezzo i sessanta, che di professione non poteva che aver fatto la mignotta, oramai in disarmo. Sullo schermo un uomo ed una donna ci davano dentro con foga accompagnati da una musica sensuale, con un dialogo nullo e falsi gridolini di piacere dell'attrice. Alla luce tenue della pellicola i capelli di Silvana risplendevano e non ci volle molto che tutti gli spettatori presenti si erano radunati nella fila alle nostre spalle, solo la donna si posizionò al suo fianco ed ogni tanto gettava lo sguardo sulle cosce che la minigonna lasciava scoperte per un bel pezzo: ad un tratto sentii Silvana sussultare, forse per la sorpresa: vidi una mano rugosa, con lunghe unghie sporche posata sulla sua gamba e che lentamente ...