1. Il clistere.


    Data: 25/12/2017, Categorie: Etero Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    ... studiata…
    
    - Mi pare un po’ poco…
    
    - E se ti facciamo venire in un bicchierino di carta, che ne dici?
    
    Mi guardavano con una faccia da complici ed io ero rimasto incantato.
    
    - Dico che ci sto! – Esclamai senza più dubbi, anche se immaginavo che non sarebbe andato tutto così liscio.
    
    Andarono a prendere il necessario, compresi alcuni cuscini che avrebbero messo sotto la mia pancia per farmi star comodo anche a quattro zampe.
    
    - Di solito i clisteri li facciamo mettendo il paziente su un fianco – dissero, – con le gambe raccolte. Ma se vuoi trovarlo piacevole, è bene che fai quello che ti diciamo noi adesso.
    
    Non risposi e rimasi in attesa di disposizioni.
    
    - Spogliati dalla vita in più, mettiti comodo con la pancia sui cuscini e allarga bene le gambe. Vai più avanti con la testa, così stai più comodo.
    
    - Comodo? Alla pecorina?
    
    - Sui cuscini sei più che comodo. Dai, esponiti a noi in tutta libertà.
    
    Non ero molto convinto, ma l’aveva detto in un modo che non ammetteva obiezioni. Mi sentii improvvisamente schiavo delle due infermiere e obbedii.
    
    Però scoprii subito che esporre il mio culo così spalancato mi generava un’umiliazione stranamente eccitante. Non avevo mai provato una sensazione del genere e da quel momento mi comportai come un oggetto animato. Mi misi comodo in attesa che facessero del mio culo quello che volevano.
    
    Armeggiarono un po’, quindi Nastia venne davanti a me a mostrarmi un clistere molto strano. Aveva la peretta ovale azzurra e ...
    ... la cannula bianca molto lunga e flessibile.
    
    - Useremo questo clistere particolare. – Disse, lubrificando la cannula con un panno imbevuto di qualche olio.
    
    Mentre Nastia mi parlava, Sara aveva iniziato ad accarezzarmi le intimità Faceva scorrere le dita con delicatezza nella fessura del culo fino a lambire le palle. Era piacevolissima e cominciai a rilassarmi davvero. L’uccello iniziò a muoversi, uscendo dal suo torpore ospedaliero.
    
    – Così sottile lo sentirai solo scivolare dentro, – continuò Nastia. – Man mano che entrerà, ti sentirai appartenere a noi. Quando la cannula sarà entrata del tutto e la peretta poggerà all’ano, allora ti accarezzeremo iniettandoti il liquido.
    
    Non dissi nulla. Ero in un uno stato di prostrazione psicologica che avrebbero potuto farmi di tutto. Anzi, mi accorsi che attendevo con trepidazione che andassero avanti. Volevo essere umiliato, posseduto, dominato. Volevo sentire le due padroncine entrare dentro di me… Senza vergogna.
    
    Lavorarono a quattro mani. Tra una carezza e l’altra di Sara, Nastia appoggiò la punta della cannula all’ano e la alloggiò dolcemente, facendo attenzione a eventuali emorroidi, che non avevo. Così sottile non me ne accorsi neppure, finché non sentii tre mani accarezzarmi natiche, fessura e palle, mentre la cannula iniziava a scivolare dentro.
    
    Fu una sensazione piacevolissima. Il fresco della cannula che scorreva nell’ano e nel retto mi faceva sentire in piena eccitazione. Non avevo mai provato una cosa del ...