1. Il clistere.


    Data: 25/12/2017, Categorie: Etero Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    ... genere. La mia sensazione era che loro volessero entrarmi nel corpo per generarmi piacere, quindi mi lasciai andare in visibilio: qualunque cosa mi avessero fatto l’avrei gradita.
    
    Ad un certo punto la peretta andò ad appoggiarsi all’ano e mi spiacque che non potesse entrare di più. Immaginai che ora mi avrebbero iniettato il liquido, ma invece iniziarono a giocare con la pompetta appoggiata al culo. Davano dei colpetti alla peretta che si ripercuotevano all’interno delle viscere. La sensazione era fantastica perché mi sembrava che le due infermiere mi facessero vibrare dall’interno. Colpetti con le dita e con la mano, abbinati alle carezze, mi portarono l’erezione al parossismo. Continuarono così per qualche minuto e alla fine Nastia disse a Sara:
    
    - Come sei messa? Metti il bicchierino di carta?
    
    - Sì, – rispose. – Dimmi quando vuoi che venga.
    
    - Ecco, vai pure, – Disse Nastia.
    
    Sara aveva cominciato ad abbassarmi il prepuzio in modo che la cappella restasse scoperta e il pene in tensione. Poi avvertii i primi sintomi della eiaculazione, come se stesse per avviarsi un motore interno.
    
    L’uccello si mise a pulsare e a emettere per sequenze rapidissime getti di sperma. E mentre Sara raccoglieva il mio liquido nel bicchiere di carta, Nastia mi iniettava il liquido del clistere nelle viscere. L’abbinata dell’orgasmo con il liquido che scorreva dentro il rettomi faceva sembrare che mi stessero inculando con un pene femminile, lungo e sottile.
    
    Sbattevo il bacino ...
    ... come un cane in calore, mentre una teneva premuta la peretta sul buco del culo e l’altra mi teneva il cazzo per il collo.
    
    Quando l’orgasmo si placò, Nastia sfilò piano la cannula e Sara tolse il bicchierino, mettendo una salvietta sulla punta dell’uccello.
    
    - Mettiti comodo e quando ne hai voglia vai a evacuare. – Mi dissero e uscirono.
    
    Dopo una decina di minuti mi alzai e andai in bagno.
    
    L’indomani sera ero già operato. I valori erano buoni e, se lo fossero stati anche la mattina successiva, mi avrebbero dimesso. Poi sarei dovuto tornare tra una settimana per la rimozione dei punti.
    
    - Tutto bene? – Mi chiesero Nastia e Sara, mentre mi sistemavano per la notte.
    
    - Beh, credo che vi ricorderò per un pezzo.
    
    - Come sai, una volta dimesso, il nostro rapporto rimane professionale, vero?
    
    - Certo. – Risposi. – Però avevate parlato di massaggio alla prostata. In cosa consiste?
    
    - È qualcosa di simile, che si fa con un plug anale apposito. – Disse Nastia.
    
    - Una specie di collana flessibile con sfere a scalare di 3 centimetri. – Aggiunse Sara. – Con un anello finale.
    
    - Lo si inserisce fino a lasciar fuori solo l’anello. – Continuò Nastia. – Così si fa pressione articolata sulla prostata. Poi lo sfili di forza quando il paziente sta venendo e il massaggio diventa perfetto.
    
    - Una cosa del genere alla tua età dovresti farla ogni sei mesi. – Suggerì Sara.
    
    - E voi… fate tutto questo? – Domandai timidamente.
    
    - Sì, ma non qui. – Continuarono stando in fondo ...