1. La collega


    Data: 06/04/2021, Categorie: Etero Autore: Oregon80

    ... le sue dita le donavano piacere e la sua mente immaginava sesso duro e rude con il collega. La sua mano afferrò decisa la verga tastandone la reale, marmorea consistenza. Le vene gonfie e pulsanti, quella cappella grossa lucida e gonfia di desiderio erano un’attrazione alla quale non poteva sottrarsi. Rimase immobile per un attimo ad osservare il cazzo che stringeva in mano. A Michele quell’attimo sembrò un secolo, poi finalmente Monica schiuse le labbra e accolse la cappella nella sua bocca calda e bagnata. Un bacio lento, sensuale. Le labbra si schiusero scivolando umide sulla cappella e la lingua iniziò ad amoreggiare con essa. “Devo resistere, devo durare il più possibile e godermi questo pompino il più a lungo possibile” pensò Michele guardando le labbra di Monica che si aprivano attorno al suo bastone teso. Monica iniziò a succhiarlo lentamente, la sua mano sosteneva il cazzo alla base segandolo con movimenti decisi al ritmo delle labbra che scorrevano bagnate sul tronco duro e venoso. La donna che aveva popolato i suoi sogni erotici era ora in ginocchio davanti a lui, il suo cazzo entrava e usciva dalla bocca della partner come la spada di un condottiero alla conquista del pompino più volte sognato. Michele la guardava estasiato, le esili dita di Monica con le unghie lunghe e smaltate color amaranto sapevano bene come lavorare per il piacere di un uomo; le labbra stavano lasciando strisciate di rossetto sulla pelle delicata del pene. Le accarezzò i capelli soffici ...
    ... senza interferire con i suoi movimenti, desiderava che fosse lei e solo lei a decidere come farlo, a decidere come dargli piacere. Le labbra, la lingua, l’intera bocca di Monica stavano regalando a Michele un pompino che molti uomini possono solo sognare. La sua lingua stimolava la cappella con incredibile maestria mentre labbra e mano si muovevano con ritmo sempre più serrato. Monica percepiva ogni reazione dell’uomo e sapeva come regolare ritmo e stimolazioni per non farlo esplodere prematuramente. Michele dal canto suo si godeva ogni istante cercando di trattenere un orgasmo che minuto dopo minuto montava dentro di lui con la forza di un vulcano pronto ad eruttare. “Adesso questo sicuramente mi viene in bocca, nessuno mi è mai venuto in bocca, devo cercare di non fare figure di merda!” Con questo pensiero che le girava per la mente Monica si tirò leggermente indietro chinando di più il capo sul cazzo del partner per evitare di sporcarsi i vestiti. Con la mano aumentò la forza della sega mentre ora tra le labbra teneva solo la cappella e la stimolava pesantemente con la lingua cercando di portarlo all’orgasmo dentro di lei. “Cazzo… cazzo cazzo… dio mio non resisto più… cazzo continua così che sto per borrare” Le sussurrò queste parole un istante prima che l’orgasmo irrompesse in tutta la sua potenza nella bocca di Monica. Il primo fiotto le finì quasi in gola, gli altri schizzi si susseguirono con una rapidità tale da non darle il tempo di pensare, istintivamente deglutì la ...