1. Un gioco al primo incontro


    Data: 07/04/2021, Categorie: Tradimenti Autore: flirestone, Fonte: Annunci69

    ... regola era che non potevamo toccare i rispettivi sessi. Era il nostro patto per “evitare” di assumerci il peccato di tradimento nei confronti dei nostri partner.
    
    Ma questa era stata fin da subito la sua richiesta: annusare la mia cappella. Adorava l’odore di cazzo. Non me lo aveva mai nascosto. Diceva che le bastava posarsi un cazzo sotto il naso per cominciare a bagnarsi. Le ricordai del limite che ci eravamo imposto.
    
    Mi fece calare gli slip. Avevo una cappella oggettivamente grossa e rossa. Ero eccitatissimo. Lei si chinò e cominciò il suo lavoro di fiuto. Mugolii di approvazione mi fecero capire che il mio afrore doveva farle effetto.
    
    Mi guardò dal basso con i suoi occhioni nocciola e mi chiese con l’inflessione tipica delle sue parti: “Posso darci due bacini, vero?”
    
    Non seppi dirle di no. Dopo i primi due baci a stampo le sue labbra si aprirono beffarde in baci sempre più audaci.
    
    Ora era il mio respiro a farsi profondo. Tra un sospiro e l’altro mi lamentai perché stava trasgredendo le regole e lei si difese: “Gli sto dando solo dei bacini, niente di più! Se volessi imbrogliare dovrei per esempio fare così...”. E qui tiro completamente fuori la lingua leccandomi dalla base del cazzo fino in punta. Eccola la sua lingua, ruvida e consistente, che mi percorreva l’asta facendola indurire di più a ogni sapiente leccata.
    
    Anche adesso, mentre metto per iscritto questo attimo vissuto, torno a eccitarmi come allora.
    
    Quando infine aprì la sua bocca per ...
    ... mangiarselo tutto, fino a toccare con le labbra le mie palle, capii che avevo di fronte una donna veramente in gamba in questa pratica.
    
    Mai nessuna aveva mostrato una passione così viscerale per il cazzo, e pensavo che non potesse esistere una creatura così dipendente dalla sua fragranza.
    
    Le sue succhiate erano così poderose che quasi mi facevano male, ma non le dissi niente perché era troppo eccitante vedere la foga con la quale mi stava pompando.
    
    L’orgasmo era alle porte. La fermai. Sapevo che se fossi venuto non sarei poi stato a mia volta altrettanto eccitato nel renderle un degno omaggio.
    
    A malincuore quindi interruppi il suo convinto saliscendi.
    
    Quando con le mie dita mi intrufolai tra le sue gambe, già fin da sopra le mutandine compresi che non avrei dovuto impegnarmi tanto per farmi strada. La sua lumachina aveva prodotto parecchia bava e senza pensarci due volte le scostai gli slip e mi chinai per assaggiarla.
    
    Si era depilata completamente, anche qui come da mio desiderio. Diedi due bacini casti, interlocutori, come a far conoscenza. Non ci eravamo mai visti prima.
    
    Mi tirai un po’ su per capire da che parte iniziare. Non avrei potuto avere di meglio.
    
    Due grandi labbra che se pur gonfie non riuscivano a contenere il traboccare di quelle piccole, assai pronunciate e già completamente zuppe e lucide.
    
    Ambrosia pura. Mi tuffai in modo piuttosto sconclusionato ma evidentemente efficace perché in pochi attimi sul sedile si allargò una chiazza di umori. ...