1. Al ristorante


    Data: 09/04/2021, Categorie: Esibizionismo Autore: Della Morte della Vita, Fonte: EroticiRacconti

    ... Vado in bagno.” Lasciando il piatto a metà mi alzo e li abbandono. Oddio… ho le guance rossissime!!! Non possono non essersene accorti. Mio dio che figura… La mia vagina non tarda a farsi sentire. Entro nel box, chiudo e finalmente do aria tra le cosce. Non mi siedo, voglio che sia qualcosa di clandestino. Pantaloni abbassati, gambe larghe, una mano contro il muro e una a toccarmi. Niente clitoride, due dita dentro, subito, veloci, la mia figa che cola. Penso alla mail di Segreto e la mia mente viaggia, immaginando un uomo che arriva e mi prende. E godo. Quasi non mi rendo conto di star gemendo. “”Signorina, tutto bene?” Se fossi una persona normale mi si gelerebbe il sangue nelle vene. Invece sono vicina all'orgasmo e il cervello è in vacanza. Continuo a toccarmi, sto in silenzio. O almeno ci provo. “Sono il cameriere. I suoi genitori mi hanno chiesto di venire a controllare che stava poco bene.” Che cosa diavolo ci fa il cameriere nel bagno delle donne?! Cazzo!!! Affondo le dita dentro di me, cerco di spingerle più dentro, come se fosse un cazzo a possedermi. Ansimo. “Sì… no… non si… preoccupi…” Sento i passi che si avvicinano. “Signorina, ha bisogno?” Se ho bisogno? Per la miseria! Sei vergognosa. E più ci penso più vorrei essere scopata. Ma a casa ho due uomini che mi aspettano, mio fratello e il mio fidanzato. Non posso… ma non posso fermarmi. “No… no… ho solo lo stomaco in disordine…” Oddio ecco l’orgasmo che si avvicina. Sento le gambe tremare. E sono in piedi e non ...
    ... posso muovermi. Mi piacciono queste sfide. Vorrei aprire la porta e lasciare che il cameriere mi guardi mentre mi masturbo, che veda il piacere colare tra le mie cosce, le dita violare la mia carne… che mi veda godere. “Vuole che la vada a prendere un alka selzer?” Ecco. Potrei farlo andare via e godermi l'orgasmo. “No… non ser…” Ecco l'orgasmo. Sto venendo in faccia al cameriere. Il piacere mi esplode con cattiveria, avvolgendomi il cervello come mille aghi. Non posso trattenermi. Ansimo e gemo e, alla fine, mi accascio. Bussa. “Signorina… signorina! Sta bene? Che succede?” Voglio ridere. Mio dio che orgasmo folle e devastante. Bussa ancora. “Vado a chiamare l'ambulanza. Non si muova.” Dove vuoi che vada… ma l'ambulanza proprio no. A fatica mi alzo e apro. “Non chiami l'ambulanza…” È un ragazzo, avrà un po’ più di vent'anni. Mi guarda un istante e poi abbassa lo sguardo. Non mi sono ancora tirata su i pantaloni. “Sto bene.” Gli dico passando una mano tra i capelli. Mi guarda perplesso. Che mortale imbarazzo. Sotto il suo sguardo attento mi rivesto. “Vedi, sto bene.” Gli sorrido. “Lo so. Non mi hanno mandato i suoi genitori.” Resto di sasso. “Sul serio?” “Sì… tirato a indovinare e… non mi sono sbagliato.” Mi sorride. È carino. “Tesoro… sono fidanzata.” “E ti masturbi così nei bagni di un locale?” “Non riuscivo più a trattenermi, avevo bisogno di godere.” “La prossima volta voglio assistere in diretta, non solo con l'audio.” “Vuoi guardarmi mentre mi masturbo?” “Sei bella. Devi ...