1. La pausa pranzo


    Data: 09/04/2021, Categorie: Etero Autore: fedeman_05

    Questo racconto è frutto della mia fantasia.
    
    A seguito di un'acquisizione importante, mi è stato allestito un ufficio alle porte di Milano presso una società del gruppo per cui lavoro. Fin dal primo giorno, mi è stato consigliato un bar a qualche centinaia di metri nel caso in cui avessi voluto un pranzo veloce.
    
    Andando in più occasioni notai una delle due cameriere Era una ragazza bionda alta poco meno di un metro e settanta, capelli ricci ma da un lato rasati a zero. Gentile, simpatica e professionale erano i suoi tratti distintivi ma la sua terza e il suo culo tondo erano la ciliegina sulla torta. Difatti anche quando non ero particolarmente di fretta andavo al bar e me la scopavo con gli occhi. Fu il suo capo a presentarci. Si chiamava Patrizia, Patty in modo confifenziale. Arrivata l'estate, finalemente potevo approfittare del giardino esterno del bar che faceva parte di un ampio parco comunale dove le grandi piante permettevano una pausa ristoratrice. Anche per Patty era arrivata l'estate. In canottiera, pantaloncini jenans e scarpe da tennis girava tra un tavolo e l'altro mettendo in mostra i suoi bellissimi tatuaggi colorati e il suo fisico splendido. Spesso mi capitava di rientrare dalla pausa pranzo e averla ancora in mente, sentendomi arrapato. Un sabato fui costretto a lavorare dato che mi avevano fissato l'incontro con un venditore e i suoi acquirenti che venivano da fuori.
    
    Arrivai in ufficio per le 10,00 (l'appuntamento era alle 11,00), aprii la sala ...
    ... riunioni per dargli luce e mi misi a girinzolare su internet.
    
    Alle 11,00 arrivarono il venditore e gli acquirenti e dopo un'oretta abbondante raggiungemmo l'accordo e il contratto fu siglato. Decisi allora di offrire loro un aperitivo e ci recammo tutti al bar dove lavorava Patrizia. Ci sedemmo ai tavolini in giradino e lei arrivò a prendere le ordinazioni. Fu gentile come di consueto ma mi parve di notare una vena triste in lei. Feci più attenzione quando ci portò gli aperitivi e gli stuzzichini. Si, effettivamente era gentile e cortese ma aveva l'occhio triste. I clienti e il venditore dopo un'oretta mi salutarono. Ormai era la una e mezza passata e decisi di approfittare per mangiare qualcosa di veloce e poi passare a chiudere l'ufficio.
    
    Chiesi a Patty se mi portava la lista ma mi rispose dispiaciuta che al sabato chiudevano alle due e che di conseguenza non mi potevano preparare nella per il pranzo. terninai quindi veloce la birra e mi diressi alla cassa mentre vidi che Patty stava ritirando bicchieri e piattini dell'aperitivo consumato al nostro tavolo. Il proprietario del bar, non appena lei entrò, le disse che poteva andare subito a casa e lei ringraziò. Uscimmo insieme dalla porta. Le sorrisi e la salutai. Vidi che ci dirigevamo nella stessa direzione così cercai di attaccar bottone. Mi raccontò che era arrabbiata con il suo fidanzato. Quella mattina lui le aveva chiesto in prestito la macchina per accompagnare un amico ad un evento sportivo e che sarebbe poi ...
«1234»