1. Dove osano gli uccelli (parte prima)


    Data: 28/08/2017, Categorie: Trans Autore: MasterSwitch, Fonte: Annunci69

    ... fare battute e qualche leggera allusione, come per esempio l'assoluta condanna del comportamento di quei mentecatti che lo bullizzavano e il fatto che lo trovassi molto più simile ad una ragazza e che anzi una ragazza media avrebbe pagato per avere il suo culo, anche giocando sull'errore di rivolgermi spesso a lei al femminile, cosa che lei non correggeva mai e anzi accoglieva con un sorriso sempre più ammiccante.
    
    Al termine di tutta la storia, era passato quasi più di due anni in cui era diventato maggiorenne, aveva acquistato fiducia e ormai girava abitualmente vestita da donna. L'ultimo incontro avvenne a molti mesi da quello precedente, e quando entrò nella stanza feci forza con tutto me stesso per non esplodere in un coito spontaneo nel notare che aveva aggiunto alla sua grazie già eccessivamente femminile anche un paio di tette che, strette nel toppino che indossava, sembravano enormi.
    
    Mi ritrovai rosso in viso, per non parlare di quanto doveva essere rossa la mia cappella, a fare il vago e a invitarla a sedersi. Lei (ormai era inevitabile considerarla una donna e, per giunta, una gran fica) se ne risentì scherzosamente e, evidentemente conscia della mia sorpresa strozzata dentro di me, apri il soprabito con fare provocante esponendole e aprendo il petto, invitandomi esplicitamente a darle in giudizio.
    
    Il toppino così teso straripava di carne e strideva nella trama mentre i suoi capezzoli impertinenti mi puntavano dritto in viso. Cerca di contenermi con tutto ...
    ... ciò che avevo dicendole semplicemente che la trovavo bellissima e che anche senza quelle splendide tette, era tutto il giorno che mi dispiacevo perché quello sarebbe stato il nostro ultimo incontro.
    
    Lei, penso, fece finta di stupirsi e mi disse che non era assolutamente detto che non ci saremmo più rivisti e fu li che caddi.
    
    Devo ammettere che durante quei due anni non avevo dato troppo adito, al di la delle battutine, a far capire che fossi attratto da lei, e non riuscii mai a capire se lei considerasse lontanamente l'idea di fare qualcosa con me. Ma la verità è che le avrei fatto di tutti dal primo momento, soprattutto quando le giornate erano calde e io potevo ammirare di soppiatto le gambe tornite, lunghe e lisce che esibiva fuori da pantaloncini un po' da troia. A volte mi era sembrato che si muovesse in modo provocante apposta per suscitare qualche reazione in me che io, per dovere e per qualche paura, contenevo sempre.
    
    Quindi quando lei, con le sue nuove tette in faccia a me, mi sorrise e disse che ci saremmo visti se lo avessimo voluto, le dissi semplicemente che mi ero massacrato di seghe al pensiero di fotterla a martellate fino a farla godere come una porca. Le parole uscirono tanto violente quanto incandescenti e la impietrirono. Il suo viso improvvisamente impassibile mi fece pensare di aver rovinato tutto, come a volte era anche già successo, per quella stupida idea che sia una mancanza di rispetto rivolgersi a qualcuno così. Io l'ho sempre vissuta come ...