Dove osano gli uccelli (parte prima)
Data: 28/08/2017,
Categorie:
Trans
Autore: MasterSwitch, Fonte: Annunci69
... una semplice esternazione di estrema attrazione, e mentre tentavo di spiegarmi il suo sorriso torno e con fare davvero sfacciato mi disse che dopo una frase del genere si aspettava di essere violentata sul pavimento.
Senti un'energia esplodermi violenta nel ventre, nel petto e nella testa, e poi dilagare in ogni angolo del mio corpo come se si fosse risvegliato un drago di fuoco assopito da troppo tempo nei meandri più oscuri e inesplorati della mia anima. La presi per il collo notando il suo piacere in quella mossa e con l'altra mano le strappai il tubino di dosso, impugnandola poi per la gonnellina striminzita che portava per girarla e, con un altro strattone, strapparle di dosso anche quello.
I lembi dei suoi vestiti ormai inutilizzabili giacevano sul mio pavimento mentre lei, in perizoma e tacchi a spillo, si girava paonazza dallo strozzo per guardarmi con aria di sfida evidentemente eccitata. Il cuore mi batteva all'impazzata mentre nella mia mente si visualizzava già la prepotenza della mia inculata ma anche un futuro di sesso estremo come me l'ero sempre sognato.
Con il cazzo che mi scoppiava nei pantaloni cominciai a sculacciarla, punendola per tutte le seghe che mi aveva fatto fare su di lei perché dal primo momento ebbi la convinzione che avrebbe dovuto mettersi a servizio del mio cazzo, e lei mi rispondeva che a servizio ci si mette se trova il suo padrone.
Le feci capire che lo aveva trovato ribaltandola sulla mia scrivania con una mossa da wrestling ...
... americano e piazzandole la cappella in gola in un colpo solo. Il suo conato si strozzò nella faringe e cominciai a fotterle la gola senza ritegno, godendomi i rantoli e i fiotti di bava che già le avevano imbrattato il viso.
Continuando a violarle l'esofago, interrompendo ogni tanto per farla rifiatare tra schiaffi e pisellate e per farle succhiare culo e coglioni, cosa che faceva con assoluta devozione e maestria, le presi le gambe per le ginocchia e la chiusi a capriola su se stessa, elogiandola per la sua agilità con cui era ora in grado di farmi usare la sua gola con la cappella, mentre il suo buco del culo era in bella vista esposto davanti a me.
Strappai le mutande dicendole che come mia troia avrebbe dovuto sempre chiedere il permesso di indossarle, e vidi con piacere che il suo buchino, delizia carnosa immacolata e ammaliante, fremeva già palpitante insieme ad un grosso scroto rosa e liscissimo e una bestia di cazzo che, durissimo, puntava spietato all'ingiù verso la sua faccia.
Non glielo volli toccare, ancora all'oscuro dei suoi gusti sessuali, anche se sarebbe stato uno spreco non usare quel cazzo. Ci pensò lei cominciando a toccarsi palle e cazzo a due mani mentre io avevo cominciato a giocare con il suo buchetto. E fu così, un po' per la foga, un po' per la voglia arretrata, un po' per l'estatica visione di lei che si masturbava davanti a me, che sentii il mio cazzo valicare di gran lunga il punto del non ritorno orgasmico e, staccandomi dalla sua bocca ...