Caro diario - seguito
Data: 10/04/2021,
Categorie:
Incesti
Autore: InchiostroEMente
(PS i racconti che scrivo sono solamente frutto della mia invenzione e fantasia. Riferimenti a persone ed altro sono puramenti casuali. Buona lettura) 14 giugno, Italia Centro Meridionale: Caro diario, quel giorno di quasi inizio estate passammo tutta la giornata in pineta fuori città, accanto ad un laghetto a pochi km da un bel borgo caratteristico di queste parti. C'erano i suoceri, mia sorella e famiglia, cugini e parenti e amici vari. Libertà per Luca per quel che concerneva gli studi. Io e mia sorella avevamo cucinato praticamente per un reggimento, e tutto ciò che preparammo venne digerito a dovere con complimenti di tutta la ciurma. Il caldo di quel giorno consigliava sicuramente di non coprirsi più di tanto. Inutile quindi che ti dica come i miei seni erano ben notati, soprattutto per il vestito stile anni '50 che avevo messo. Ma del resto poi, con il petto che mi ritrovo non ci faccio neppure più caso a chi mi guarda e a chi non lo fa. Però faccio caso se qualcuno tenta di toccarlo. Ma tanto, gira che ti rigira a toccarlo è sempre Luca. Le macchine le avevamo parcheggiate in un sentiero ad un quarto d'ora di camminata dai tavolini vicino al laghetto, dove eravamo andati a fare il pic nic. Mio marito è un po' smemorato in generale, ma specialmente su cose che non gli riguardano, quindi dimenticò la borsa con degli accessori meccanici che doveva far vedere a mio cugino per un lavoro. Mio figlio Luca si propose di andare a prendere la borsa, prima però chiedendomi di ...
... accompagnarlo. Naturalmente sapevo benissimo il motivo. Sul sentiero verso la macchina affrontò il discorso da un po' di tempo caro a lui: la penetrazione. Cercavo di fargli cambiare idea e di fare la carina in altri modi, ma il suo pensiero fisso ora era quello. Sapevo benissimo che non me lo sarei “tolto di mezzo” se non avessi accettato di...hai capito caro diario. Il sentiero fino alle macchine e dalle stesse ai tavolini e quindi al laghetto, era stretto. Luca durante il tragitto mi dava fastidio pizzicandomi i glutei ed i fianchi, ovviamente scherzando. D'un tratto mi chiese di getto: “vogliamo farlo oggi?”. Capii benissimo a cosa si stava riferendo. Io non dissi nulla, solamente gli dissi di prendere lui la borsa degli attrezzi del padre non appena giuinti in macchina. Lui mi prese per mano e si fermò nel sentiero, prossimi alle auto, ed io mi voltai per guardarlo. Gli dissi che non si era in casa, e per di più c'erano parenti e amici che potevano raggiungerci. Mano nella mano, mi portò dietro le piante fuori il sentiero, mi mise fuori dalla scollatura i seni e iniziò a succhiarmi avidamente tutti e due i seni. Mi guardavo attorno paventando venisse qualcuno. Dopo pochi minuti passati a succhiarmi i seni, me li rimise dentro e ci dirigemmo verso le macchine. Presa la borsa e richiusa la macchina, mio figlio aprì il portabagagli e mi guardò posando lì la borsa degli attrezzi. Non mi disse nulla, mi guardò solamente ed io capii. Tanto sarebbe accaduto. Oramai la piega era ...