Il collega albanese
Data: 13/04/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: 85bisexcouple, Fonte: Annunci69
... guanti da lavoro. «Oh! Grazie a te! Davvero non saprei come sdebitarmi per il tuo aiuto» mi disse sorridendo. Toccammo le bottiglie e iniziammo a bere. Io mi ero seduto su un secchiello di tempera per muri, mentre lui stava in piedi, a pochi passi da me, con una mano sul fianco mentre con l'altra si portava la bottiglia alla bocca. Sexy! Pensai ad alcune vecchie pubblicità d qualche bibita.
Mentre beveva guardava il lavoro fatto fino a quel momento, assorto nei suoi pensieri. La mano che teneva sul fianco scese per un attimo lungo la coscia e risalì, portandosi appresso il bordo inferiore dei pantaloncini, che scoprirono la parte più alta della coscia e facendo risaltare ancora di più i suoi attributi. Io bevevo distrattamente. Guardavo il petto bagnato di Adan, i suoi addominali scolpiti. Guardai il rigonfiamento dei suoi pantaloncini. Rimasi fisso su quel punto, senza riuscire a distogliere lo sguardo, per un periodo di tempo che non saprei definire.
Ad un tratto un suono mi riportò alla realtà. Era la risata di Adan! «Hey! Ma la smetti di guardarmi il pacco? Ti sei incantato? Ahahaha!»
Sono convinto che cambiai colore! «No, no! Non ti stavo guardando... Pensavo a come sistemare i tubi degli scarichi...»
«Si certo! Ahah! So a che tubo pensavi! Guarda che ti ho visto quando mi sbirci il cazzo negli spogliatoi! Ahahaha!»
Ancora quel sorriso e quel guizzo di lingua. Avrei voluto sprofondare nel pavimento, ma Adan sembrava più che altro divertito. Cercai di ...
... giustificarmi: «Vabbé dai, è normale guardare gli altri e fare paragoni con il proprio...»
«Si si, lo so» disse lui «Gioco a calcio da quando ho 5 anni e di cazzi ne ho visti a decine... Però tu non me la racconti giusta! Ehehe!»
E di nuovo quel sorriso. Io non sapevo più cosa rispondere e dove guardare. Ero imbarazzato come non mai. Rimasi in silenzio con la mia birra in mano. Ero sicuramente arrossito in volto più di quanto già non lo fossi a causa del caldo e dell'affaticamento.
Adan riprese a bere la sua Corona, e di un fiato vuotò la bottiglia. La posò in terra, in un angolo della stanza, poi mi si avvicinò a meno di un metro. Portò i pollici dentro l'elastico dei pantaloncini e dei boxer, e se li abbasso in un attimo. Rimase nudo, di fronte a me, sempre sorridendo.
«Stai tranquillo» mi disse «Va tutto bene. Ho capito che tipo sei e non mi dispiace affatto. Se ti va puoi prenderlo.... Almeno è un modo per sdebitarmi! Ahaha»
I miei occhi non si erano staccati un solo istante dai suoi genitali. Era completamente rasato. Percepivo l'afrore del suo sesso... Così vicino... Ma ero impietrito.
Con un movimento dei piedi si liberò di pantaloncini e boxer che gli erano scesi alle caviglie. Ora era completamente nudo, ad eccezione delle scarpe da ginnastica, a un metro da me, che ero come inebetito seduto su quel secchio.
Adan fece un passo avanti. Prese con le dita della mano destra il suo uccello ed appoggio la sinistra sulla mia nuca. Portò il suo glande vicino ...