1. Il collega albanese


    Data: 13/04/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: 85bisexcouple, Fonte: Annunci69

    ... l'accesso ad un terrazzino sul lato adiacente. Attigua, vi era la cucina, collegata alla sala da un ampia porta ad arco posta verso un angolo. Nell'angolo oppost sulla stessa parete vi era un'altra porta che dava su un corridoio. Da qui si poteva accedere alle 2 camere da letto, al bagno più grande ed uno più piccolo di servizio. Infine un piccolo ripostiglio privo di finestre. Tutti gli infissi interni erano smontati e giacevano nella grande sala, appoggiati alla parete. I pavimenti delle stanze erano già in ordine, tranne quelli della cucina e del bagno più grande, che erano ancora grezzi. Ci concentrammo sui bagni: quello più grande era da rifare, mentre il secondo, munito di doccia, avevano deciso di lasciarlo com'era. Adan mi spiegò quanto gli fosse comodo avere quella doccia per lavarsi quando ogni sera finiva i lavori di ristrutturazione. E non stentavo a crederci: anche se eravamo arrivati da pochi minuti e ancora non avevamo iniziato a lavorare, il caldo si faceva sentire.
    
    Adan era molto orgoglioso e felice dei progressi fatti. Mi fece vedere i lavori che aveva fatto, mi spiegò quelli ancora da fare e i progetti che aveva in mente. Era molto entusiasta. Passammo al bagno e mi descrisse cosa volevano lui e la sua ragazza. Io intanto cercavo di pianificare nella mia mente i lavori da fare e i materiali che ci sarebbero serviti.
    
    Poco dopo ci vestimmo con i nostri abiti da lavoro. Adan indossò dei vecchi pantaloncini da calcio e una canotta. Io preferivo i ...
    ... pantaloni con le tasche, e mi ero portato un paio di vecchie bermuda con tasche laterali.
    
    Iniziai a prendere nota di quello che serviva e poi, metro di legno e matita alla mano, iniziammo a prendere le misure e a tracciare righe su muri e pavimento. Dopo aver segnato con la matita il doppio scarico per i 2 lavabi sospesi che erano nei desideri della giovane coppia, la posizione dove era preferibile avere gli attacchi di acqua calda e fredda per lavandini, vasca e bidé, gli scarichi dei sanitari rispetto al tubo di scarico principale, iniziammo entrambi a scanalare il muro con mazzetta e scalpello. Dopo 10 minuti eravamo entrambi bagnati marci di sudore. Adan fece volare la canotta e iniziò a battere a torso nudo. Io lo fissai per lunghi istanti. Il pulsare dei suoi muscoli, bagnati di sudore, era uno spettacolo imperdibile. Ma non mi persi in troppe fantasie e ricominciai a lavorare.
    
    Dopo mezz'oretta di intenso lavoro, Adan smise di martellare; lo sentii usare il vater del bagno di servizio, quindi il lavandino... Poco dopo sentii scrosiare la doccia, per circa un minuto. Continuai a seguire con colpi di martello e scalpello le righe a matita tracciate sul muro.
    
    «Cazzo che caldo... Una pausa?» Alle mie spalle, nella stanza, era riapparso Adan. Si era chiaramente buttato sotto la doccia, perché era ancora bagnato. Anche i pantaloncini erano bagnati e aderivano ai boxer che indossava sotto. In mano aveva due birre Corona. Me ne porse una. «Grazie»! gli dissi, sfilandomi i ...
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