Ossessione fraterna - l'inizio della possessione (pt. 1)
Data: 15/04/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: taker87, Fonte: Annunci69
Al primo rapporto avuto con mio fratello Fabio, ne seguirono altri. Era un sogno che diventava realtà. Mio fratello mi stava portando in questo mondo, per me tutto da scoprire. Mi sentivo grande, adulto, completo come lui.
Poi qualcosa cambiò.
Come ogni anno, in primavera, gli istituti che frequentiamo progettano gite scolastiche all'estero, della durata di una settimana. Quell'anno, per Fabio era l'ultimo anno di liceo, lui sarebbe andato a Copenaghen. La mia classe aveva il progetto di una gita a Barcellona, che però andò in fumo per via dei costi troppo alti. Oltretutto in quel periodo a casa mia, erano in corso dei lavori per la ristrutturazione del bagno. Visto che i miei genitori erano spesso fuori fino a tardi, qualcuno doveva rimanere a casa. Con mio fratello in gita in Danimarca, toccava a me restare.
Un po' deluso mi rassegnai alla situazione.
Ricordo benissimo che fu il martedì successivo alle festività pasquali che al mattino arrivarono i due operai che avrebbero iniziato i lavori del nostro bagno. Aprii la porta e li feci entrare. Un uomo di mezza età, avrà avuto una cinquantina d'anni, accompagnato da un ragazzo, forse suo figlio, credo non arrivasse ai 30. Iniziarono i lavori di smantellamento dei sanitari del bagno, mentre io decisi di fare alcuni compiti assegnati per le vacanze di Pasqua.
O almeno ci provai. Il rumore che facevano era parecchio fastidioso, e studiare in quelle condizioni non era facile. Quindi cambiai idea. Abbandonato lo ...
... studio, mi misi ad ascoltare musica. Almeno non sentivo più quel baccano.
Non so come mai, ma in quel momento la mia mente andò a mio fratello. Lui era lontano e per giorni non lo avrei potuto avere qui con me. Fissai il suo letto vuoto, dove nel corso degli ultimi mesi, ci eravamo divertiti in molti modi. Chiusi gli occhi e presi a masaggiarmi, fantasticando con la mente. Di colpo sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla. Mi prese uno spavento assurdo. Spalancai gli occhi, sobbalzai sulla sedia, gettai via gli auricolari e mi voltai. Vidi il ragazzo operaio davanti a me. Ma cosa voleva? Ero spaventato perchè ero assorto nei miei pensieri. In secondo luogo mi stavo pure toccando e sicuramente mi aveva visto. Con aria indifferente, chiesi che era successo. Lui, credo spaventato anch'egli dal mio bazlo sulla sedia, disse con aria tranquilizzante: “perdonami, non volevo spaventarti. Ho provato a chiamarti ma non sentivi.” “oh, scusa tu... dimmi pure” provai a fare l'indifferente. “Senti, mi servirebbe una bacinella perchè faremo uscire acqua dai tubi. Potresti prendermela?”. Andai nel ripostiglio a cercare un secchio o roba simile, e notai che l'altro operaio non c'era. Chiesi: “ma il tuo collega è andato via?”. Rispose: “si, è andato a prendere dei raccordi, tornerà fra una mezz'ora”. Cavoli, forse era meglio che non ascoltassi musica con estranei in casa. Succedevano cose e nemmeno me ne rendevo conto.
Nel ripostiglio mi abbassai per cercare nel ripiano inferiore di un ...