1. Ossessione fraterna - l'inizio della possessione (pt. 1)


    Data: 15/04/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: taker87, Fonte: Annunci69

    ... secco che fece entrate tutto il suo membro dentro di me. Cacciai un urlo di dolore. Le mie gambe, le mie braccia, la mia schiena, tutto era rigido. Non riuscivo a muovermi e mi abbandonai sul pavimento. Lui era fermo dietro e dentro di me e ci rimase per qualche secondo. Il mio respiro era affannato e irregolare, ma quel dolore allucinante si smorzò appena. Prese a fare avanti e indietro e cominciò a scoparmi. Il piacere a breve arrivò e sentivo che anche lui stava godendo molto. Mi afferrò la testa per i capelli e mi fece inarcare portandomi a lui. Ora mi stava fottendo ad un ritmo forsennato. Sentivo il mio buco andare a fuoco. Dietro di me il corpo del ragazzo sudava. Ad un tratto il suo respiro si fece più gonfio e rumoroso. Stava per scaricarsi dentro di me. Gli ultimi affondi furono feroci e violenti, accompagnati da spasmi che gli percorrevano tutto il corpo. Riuscivo a sentire il suo sperma farsi strada in me. Dopo poco si staccò e con uno straccio che aveva nella tasca posteriore dei pantaloni si ripulì. Si chinò per prendere il secchio e disse “grazie per la pausa. E tieni la bocca chiusa se non vuoi essere sputtanato”. Io rimasi per qualche secondo a terra, con il corpo ancora indolenzito. Non sapevo cosa pensare. Ovviamente non ne avrei fatto parola con nessuno, ma non sapevo se essere terrorizzato da quel ragazzo, o eccitato per aver trovato un nuovo compagno di giochi. Non era stato certo dolce e affettuoso con me, ma la scopata mi era piaciuta.
    
    I lavori nel ...
    ... bagno durarono un paio di giorni. Fra me e il ragazzo operaio non ci furono altri rapporti, anche se quando se ne andarono, notai che mi fece l'occhiolino. Avevo come l'impressione che lo avrei rivisto.
    
    Alla sera fece ritorno a casa mio fratello dalla gita a Copenaghen. Ero davvero felice. Ci abbracciammo e in men che non si dica mi cominciò a raccontare di quello che aveva visitato, di cosa aveva mangiato e così via.
    
    Alla sera dopo cena ero intenzionato a raccontagli cosa mi era successo con l'operaio, ma non ci fu il tempo.
    
    Saranno state le ore 21,00 circa. Avevamo finito di cenare. Sentimmo suonare il campanello. “Aspetti ospiti?” mi chiese Fabio. “No, saranno mamma e papà che hanno scordato le chiavi” provai a dire. Mio fratello andò ad aprire e vide due ragazzi davanrti alla porta. Uno di loro disse “buonasera, avevamo appuntamento con... Alessio. Un'uscita fra amici”. Mio fratello rimase perplesso “non credo che mio fratello abbia amici così... grandi” “fidati, ce li ha” rispose l'altro. Fabio era visibilmente dubbioso, ma io dalla cucina avevo riconosciuto la voce di uno dei due. Era il ragazzo operaio. Ma si era presentato a casa mia con un suo amico? E volevano portarmi con loro? Qusta volta ero davvero impaurito, soprattutto per la presenza di Fabio. Le cose stavano precipitando. Vidi Fabio fare capolino sulla soglia della porta della cucina, dicendomi a bassa voce “chi cazzo sono questi due? Devi dirmi qualcosa?”. Lo guardai, quasi in lacrime “Fabio, mi sa ...