1. Laura e una pazzia – parte 1


    Data: 27/12/2017, Categorie: Etero Autore: Giorgio_2013, Fonte: Annunci69

    La mia amica Laura la conoscevo da tempo (una decina d’anni) e da tempo ci frequentavamo. Avevamo raggiunto una sintonia complice completa dai tempi della compagnia. Mi era sempre piaciuta come ragazza e in qualche modo avevo sempre avuto l’impressione di piacerle a mia volta. Continuammo la nostra amicizia anche dopo che si era sposata. Il marito era sempre in giro per il mondo per lavoro e portava a casa un mucchio di soldi.
    
    Laura è alta poco meno di me ed ha un fisico normale, carnagione chiara, un seno proporzionato ma sodo, culo tondo e tonico. Capelli castano chiari e lunghi fino alle spalle. Occhi da gatta morta, che vuole sempre saperne una più degli altri.
    
    L’occasione fa l’uomo ladro e l’occasione venne un giorno di giugno in cui Laura mi chiese di aiutarla con delle faccende a casa sua mentre era sola.
    
    Era pomeriggio tardi e non avevo mai tirato fiato dall’aiutarla a spostare le cose per cui mi aveva chiesto aiuto, quando mi venne voglia di un bicchiere d’acqua. Andai verso la cucina.
    
    Attraversando il corridoio passai accanto a Laura che, inginocchiata su uno sgabello, stava frugando all'interno di una grossa cassapanca cercando chissà cosa. Era tutto il pomeriggio che a fasi alterne mi veniva duro guardandola e a vederla così, con la testa e le braccia infilate nel baule e il suo bel culo rivolto verso l'alto, che non potei trattenermi dal darle una palpata.
    
    - Giorgio!
    
    - Che c'è Laura?
    
    - Come, che c'è? Mi hai appena palpato il culo! Non si fa ...
    ... - lei, però, non aveva minimamente cambiato posizione, continuando a tenere il culo sempre ben proteso verso l'alto, a portata delle mie mani, ridendosela allegramente.
    
    - Il fatto è che hai un culo così bello che mi è venuta voglia di toccartelo.
    
    - Cosa dici, scemo!
    
    - E che male c'è se ti do una toccata - e, così dicendo, mi piazzai dietro di lei e appoggiai nuovamente le mani sulle sue belle chiappe sode.
    
    - Cosa c'è, Giorgio, perché fai così? Forse ti ho stressato troppo con ‘sto lavoro? ‘Sta sera dovresti distrarti un pò. Ce l'hai una ragazza con cui sfogarti?
    
    - No, Laura, non ce l'ho una ragazza con cui distrarmi e sfogarmi...
    
    E mentre parlavamo avevo preso ad accarezzarle le chiappe e, sotto la leggera stoffa del vestitino che indossava, potevo sentire la morbidezza e voluttuosità delle sue carni.
    
    - Non dovrei permetterti di fare così… sono sposata, lo sai…
    
    - Lo so, Laura... - però non si spostava e non mi mandava via.
    
    Allora, senza neppure sapere io cosa stessi facendo, le sollevai il vestito sulla schiena. Aspettai qualche secondo in attesa di una sua reazione, che non venne; allora appoggiai le mani sulla carne oramai nuda. Indossava mutandine che ben fasciavano le sue forme. La sua pelle era morbida, liscia e calda.
    
    Quando le abbassai le mutandine fino a metà coscia e le misi a nudo il culo, tentò una timida reazione.
    
    - Giorgio, cosa stai facendo! Ti sei impazzito? Tiramele su, da bravo.
    
    - Lasciati guardare, Laura, è da sempre che ...
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