1. Laura e una pazzia – parte 1


    Data: 27/12/2017, Categorie: Etero Autore: Giorgio_2013

    ... desidero ammirare il tuo culo. Tu non hai idea di quante seghe mi sono sparato pensando a te, al tuo culo, ai tuoi fianchi, alle tue pere. Posso darti anche qualche bacetto?
    
    - Dove, scusa? – disse sorpresa
    
    - Sul culo, naturalmente.
    
    - Tu sei pazzo. Se vuoi guardare e toccare, puoi farlo, ma nient'altro.
    
    - Dai Laura, fatti dare qualche bacetto. Ho tanta voglia e mi fanno perfino male le palle.
    
    - Oh Giorgio, se è così te lo permetto... Solo qualche bacetto però: me lo prometti? – replico con un timbro di voce da gatta, come mi ricordavo dalle sere trascorse in compagnia.
    
    - Si, Laura, te lo prometto. E mentre ti do i bacetti sul culo, posso tirarmi una sega? Ho bisogno di scaricarmi…
    
    - Ahahahahah… ma certo, Giorgio, puoi tirati tutte le seghe che vuoi se ti fa sentire meglio. Anzi, sai cosa facciamo? Adesso mi dai bacetti sul culo e poi, se vuoi, la sega te la tiro io.
    
    - Uhmmmm… oh, sì, mi piacerebbe tanto!
    
    Così, dopo essermi sistemato in ginocchio dietro di lei, avvicinai la bocca alle sue belle chiappe e cominciai a coprirgliele di baci. Inutile dire che non ero mai stato così arrapato in vita mia e che ben presto dai baci passai alle leccate.
    
    Quando tutto il suo culo fu coperto dalla mia saliva non potei fare a meno di divaricarle le gambe per poter ammirare anche il suo buchetto.
    
    Era piccolo, rosato, perfetto, senza ombra di peluria. Le sfilai del tutto le mutandine e le dissi di divaricare meglio le gambe. Laura ubbidì prontamente, ...
    ... protendendo ulteriormente il culo verso l'alto in modo da offrirmelo meglio
    
    - Cosa vuoi farmi, maialino? - la sua voce, leggermente roca, mi fece impazzire di desiderio.
    
    Invece di risponderle infilai il viso tra le sue chiappe divaricate e mi diedi a leccare come un forsennato. Dopo avere leccato il solco e la parte interna delle chiappa, appoggiai la punta della lingua al buchetto.
    
    - Avevi promesso che mi avresti dato solo qualche bacetto- protestò debolmente lei.
    
    Per tutta risposta le lappai a lungo il buco del culo che, a poco a poco, prese a dischiudersi come un fiorellino aiutato anche dalle spinte ritmate di Laura.
    
    - Lo sai che sei proprio un bel porcello a leccarmi così il buchetto del culo? Sei bravo, però, mi stai facendo godere.
    
    Senza interrompere le laccate mi slacciai i pantaloni e abbassai le mutande, liberando la mazza dura da scoppiare. Lei se ne accorse.
    
    - Cosa stai facendo? L'hai tirato fuori? Non vorrai mica mettermelo nel culo?
    
    Coi calzoni e le mutande calati alle caviglie mi rialzai in piedi e le montai sopra. A quel punto Laura cercò di rialzarsi dallo sgabello ma io la tenni bloccata puntandole le mani sulla schiena.
    
    - Giorgio, non fare il cretino. Non ci provare o lo dico a mio marito.
    
    Tenendola sempre bloccata mi feci più sotto e puntai la cappella contro la sua apertura posteriore.
    
    - Non farlo, Giorgio, ti prego. Non puoi incularmi. Non puoi!!
    
    Cercava di divincolarsi ma io ero molto più forte e la tenevo ben ferma. Incurante ...