1. Pensieri, parole, immagini


    Data: 18/04/2021, Categorie: Etero Autore: aspassoconme, Fonte: Annunci69

    ... era sempre stata così, ti avvolgeva, senza tanta tenerezza, senza tante smancerie, senza tante attenzioni ma con un poco di ogni cosa elencata. Adorava nell’ amplesso sentirsi dire parole volgari, invitava pure il maschio a dirle qualsiasi cosa ma lei, il suo vocabolario, era come un bocciolo di rosa appena raccolto e datogli parola.
    
    Lilli dai capelli liscissimi e biondi che sofficemente cadevano ad altezza dei seni, tagliati in modo retto, le sopracciglia castano chiare che facevano indovinare come fossero i peli pubici. Gli occhi, due smeraldi incastonati nelle orbite erano seguiti da un nasino tendente all’ insù , la dentatura bianca e le labbra leggermente inumidite in un viso dai lineamenti squadrati. Il seno era ben separato l’ uno dall’ altro, una terza di reggiseno, quel dolce capezzolo era di un marrone schiarito, levigato, un camoscio liscissimo, la pancia decorata da un piercing era contornata dai fianchi vagamente carnosi, seguite da gambe piacevolmente muscolose, cosi come le braccia. Divertente, allegra, socievole ma non ingenua, amava la vita ma apprezzava viverla con le giuste persone.
    
    Perla: la natura, una volta ogni tanto, raramente negli esseri umani, fa delle cose perfette. I capelli nerissimi con una frangetta sulla fronte, il naso scolpito tra degli occhi color ...
    ... petrolio e delle labbra carnose, il collo esile ma forte, le spalle piccole ma dritte contenevano un seno abbondante che entrava in una coppa 4°, naturalmente sodo con una alta attaccatura, i fianchi erano parte di una pista disegnata dal migliore ingegnere, due curve che lasciavano presagire allo sguardo che quello fosse solo l’ inizio, sia in su che in giù, di un qualcosa solo da ammirare. I segni del costume lasciavano alla pelle un contrasto eccitante tra il biancore delle parti coperte al sole e la pelle scurissima e dorata dovuta all’ esposizione. I peli del monte di venere, tagliati a disegnare un triangolo, seguivano le forme dell’ interno coscia e dell’ inguine, erano nerissimi. Le gambe affusolate, le caviglie strette come fossero state costituite per stare con super tacchi a spillo, il corpo profumava di un odore non artificioso, le orecchie, due padiglioni di raffinatezza decorati con due piccoli orecchini di diamante. Una grandissima ascoltatrice, amava l’ intelligenza, la definiva “il pene della mente”.
    
    Enrico mise punto, parlando di intelligenza e seduzione, avendo descritto quello che forse non esisteva più, la donna, tirò fuori il suo gran cazzone scuro da 19 cm, e per rendere merito a tutto ciò che c'è di femminile, si fece una gran sega e prese sonno.
    
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