1. I momenti di gioia (seconda parte)


    Data: 28/08/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: cuckold211, Fonte: Annunci69

    Quella mattina mia moglie Loredana si era svegliata stranamente eccitata.
    
    Avevo, lì per lì, attribuito la cosa al fatto che la sera precedente ci eravamo addormentati, stanchi, senza fare l'amore, invece, saprò poi, la sua voglia era stata sollecitata da un sogno dalle forti tinte erotiche.
    
    Ero bell'e pronto per uscire di casa ed andare al lavoro, quando Loredana, con quel suo sguardo da maliarda, che ben conoscevo e che aveva irretito tanti amici, mi addossò alla parete e mi disse:
    
    "C'è ancora tempo, dai, non lasciarmi così!"
    
    La sua lingua mi penetrò la bocca imperiosamente ed io, nell'abbracciarla, la sentivo nuda e fremente sotto il leggero tessuto del suo pigiama.
    
    Una mia mano, la destra, la raggiunse nel sesso, trovandolo fradicio di umori; l'altra, la sinistra, stringeva fra l'indice ed il pollice, ora l'uno ora l'altro capezzolo irto dei suoi meravigliosi seni.
    
    Intanto la sua mano era scesa fino al membro, appena all'inizio del turgore, sotto la stoffa dei pantaloni e, febbrilmente, ne aprì la zip per potersi introdurre, frugare nell'apertura e, superato lo slip, finalmente afferrarlo già gonfio; con l'altra mano era quasi appesa alla mia nuca, per prolungare il bacio. La sua lingua mi dardeggia tra le labbra, sui denti, passando finanche sulle gengive. Sente il fallo divenire duro, ingrossarsi e lo estrae dalla prigione degli indumenti, ne tende la pelle fino a scoprire il glande. Allora si stacca dal bacio e lo guarda, grosso, rotondo, ...
    ... purpureo.
    
    La mia mano esplora la sua intimità, la carezza nel solco dei glutei con le quattro dita unite, mentre il pollice s'introduce nella vagina, verso l'alto, dove il clitoride attende, già irto, già umido.
    
    Loredana comincia a gemere e cerca di allargarsi più che può. Sa che ora il dito medio la violerà nell'orifizio più stretto e che il pollice si ritirerà per far posto al glande umettato. Sente lo spasimo salirle dal profondo del grembo e accoglie il fallo che la penetra lentamente, ma inesorabilmente e si innesta in lei.
    
    Ella libera la lingua dalle labbra che la stanno succhiando e riesce a dire:
    
    "Ti voglio nella bocca. Mi va di conservare a lungo il sapore di te".
    
    Quelle parole stimolano ancor più la mia libido; la guardo negli occhi e scopro che luccicano: hanno il colore dell'amore.
    
    La sua tenerezza, durante l'amplesso, deborda.
    
    Si spalanca, si tende e comincia a venire con fremiti lunghi e persistenti. Sento i suoi umori impregnare i testicoli gonfi, che continuano a percuoterla, ritmicamente sull'orlo della fica, mentre il dito medio della mia mano destra continua a violentarle l'ano fin nel profondo.
    
    Ero al limite; stavo per godere e quindi mi ritrassi da lei. La feci abbassare sulle ginocchia, imprimendole con le mani, pressione sulle spalle, fino a che la bocca si trovò all'altezza giusta.
    
    Loredana aspirò a pieni polmoni l'odore che il membro emanava, quello della sua vulva appena esplorata e con la lingua raccolse tutti gli umori di cui era ...
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