1. I momenti di gioia (seconda parte)


    Data: 28/08/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: cuckold211, Fonte: Annunci69

    ... chi potesse essere, senza metterlo in allarme. Quindi allungavo il passo e quello mi seguiva con lo stesso passo spedito; rallentavo, e lui rallentava; avevo raggiunto il primo scopo: non mi ero impressionata; quell'uomo era me che seguiva e scrutava ogni mia azione.
    
    Per un momento ho pensato che tu, amore, per gelosia, avessi potuto farmi seguire da un investigatore, ma non aveva senso, dati i rapporti schietti che teniamo; ho pensato ad un malintenzionato e, allora, ho allungato il passo, sempre seguita e, giunta davanti ad una vetrina, mi sono fermata di colpo, così da vedere, riflesso nel vetro, il viso dell'inseguitore: era Antonio, un vecchio compagno del liceo, che non vedevo da anni.
    
    Mi sono girata e l'ho quasi aggredito, dicendogli:
    
    "Ma che ti salta in mente?! Lo sai che mi hai messo paura? Perché non mi hai chiamato per nome?"
    
    "Ti chiedo scusa, ma non ero certo fossi tu, perché sei ancor più bella di come ti ricordavo. Come stai, Loredana?"
    
    L'ho abbracciato e scambiato baci affettuosi (non ci vedevamo da una vita), contenti di esserci ritrovati.
    
    Antonio era stato il ragazzo che, all'epoca della scuola, filavamo sia io che la mia compagna di banco, Serena. Era nella nostra stessa classe, mista, e sapessi quante avventure abbiamo fantasticato di avere con lui. Poi io conobbi te e Serena cominciò ad uscire con lui, finché mi disse che, al di là delle sole fantasie, se l'era scopato per davvero. Ci perdemmo di vista e poi seppi che si erano ...
    ... sposati.
    
    Seduti ad un bar, davanti ad un bitter, abbiamo ripercorso la vita che non conoscevamo l'uno dell'altra. Ho così appreso che con Serena il matrimonio non aveva funzionato ed ha aggiunto che, allora, avrebbe fatto meglio a rivolgere le sue attenzioni a me, piuttosto che a lei. Me ne sono sentita lusingata e, ricordando, quanto ne ero presa (allora me ne sentivo innamorata, ma egli aveva scelto la mia amica), ho sentito un impulso irresistibile venirmi dal grembo: lui era lì, davanti a me, e, dopo tanti anni, mi stava dichiarando che mi desiderava ancora; ma il punto era che anch'io desideravo lui, ora più che mai.
    
    Ho chiesto scusa e mi sono allontanata per andare in bagno, ma la vera ragione era che non volevo far intendere quanto fossi turbata. Uscita dalla toilette, nella zona dei lavabi, lui era lì; mi ha preso tra le braccia e baciato, questa volta, in bocca con irruenza; mi sono sentita venir meno le gambe; la sua lingua saettava nella mia bocca... sentivo il suo pene rigido premere sul mio pube... lì, di fianco, era libero il bagno destinato agli invalidi... siamo entrati e, chiusa la porta col lucchetto, ci siamo abbandonati l'una nelle braccia dell'altro, in preda ad una passione senza freni... le sue mani percorrevano il mio corpo e vi si aggrappavano come un naufrago si aggrappa al salvagente... mi ha sfilato gli slip e, appoggiatami la schiena al muro, mi è entrato dentro".
    
    In quel preciso momento anch'io le ero entrato dentro e lei, sempre con movimento ...