Un amore di zia - Capitolo 15 - Visita notturna
Data: 26/04/2021,
Categorie:
Incesti
Autore: Minstrel, Fonte: RaccontiMilu
Lo zio era ormai qualche giorno che era tornato. La zia da suo conto aveva attentamente evitato ogni possibile contatto con me, proprio perchè aveva paura che venissimo scoperti. Morale della favola, non si faceva l’amore da giorni: anche perchè lo zio praticamente non aveva messo piede fuori di casa nemmeno per 10 minuti. Quella notte non riuscivo ad addormentarmi: la sveglia riportava le tre e venti. Mi alzai, in boxer come ero solito dormire, e andai in cucina, per prendere un po’ d’acqua. La luce però era accesa: entrato in cucina vidi mio zio, davanti ad una tazzona di latte e biscotti. “Zio” esclamai io allargando le braccia. “Ehi - rispose lui - siediti e fammi compagnia”. Mi sedetti, e presi un biscotto. Lo addentai, buttai già il boccone, e dissi: “Sai che ramanzina ti farebbe la zia se ti vedesse a mangiare a quest’ora?”. “Si lo so - rispose lui sbuffando - fosse solo la ramanzina”. Lo guardai con aria interrogativa. Dopo l’ennesimo biscotto, disse: “L’amore dopo tanti anni vola via figliolo. E con tua zia è successa la stessa cosa. Ormai siamo due estranei”. Mangiai un altro biscotto: “E perchè non divorziate?”. “Quando un giorno ti sposerai capirai che a volte conviene rimanere ammogliati, anche solo per una questione di opportunismo”. Non potevo credere che lo zio stesso parlando in maniera così egoista. Ora potevo vedere quando potesse aver sofferto la povera zietta tutti questi anni. “Tu tradisci la zia, vero?” dissi allo zio a muso duro. Lo zio abbassò gli ...
... occhi mentre beveva: “Un uomo ha delle necessità, che spesso il corpo di donne in là con gli anni come tua zia non può soddisfare”. Mi alzai disgustato, urlando a me stesso: “Non sai che ti perdi, brutto porco”. “Te lo dico così chiaramente perchè ormai sei un uomo e devi sapere come vanno certe cose”. Mi girai verso di lui, e mi appoggiai alla tavola dicendo: “Io penso che quando si sposa una donna bisogna comunque portarle rispetto, sempre”. Lo zio rispose, deciso: “Un giorno quando sarai vecchio come me capirai. Adesso mi fai il favore di versarmi in un po’ d’acqua un po’ di sonnifero? Ho bisogno di farmi una bella dormita”. Molto arrabbiato con lui, presi la bustina di sonnifero e un po’ d’acqua. Ero alla sue spalle, mentre lui finiva il latte. Riconobbi il tipo sonnifero, perchè in passato l’avevo utilizzato in un periodo di forte stress. Di solito bastava mezza bustina per dormire sogni beati. Guardai lo zio, poi la bustina. Sapevo che quel sonnifero non aveva controindicazioni particolari. Versai l’intera bustina, e porsi il bicchiere allo zio. Bevve d’un sorso, mi augurò la buonanotte, e tornò nella sua camera. Mi sedetti sul divano, accedendo la televisione che distrattamente guardavo. Erano le 4 quando mi alzai e mi diressi verso la camera da letto dello zio e della zia. Aprii la porta lentamente. Un filo di luce filtrò dentro. Erano entrambi sotto le coperte, la zia a sinistra, vicino a dov’ero io, lo zio dall’altra parte. Accostai piano la porta. Secondo i miei ...