Un amore di zia - Capitolo 15 - Visita notturna
Data: 26/04/2021,
Categorie:
Incesti
Autore: Minstrel, Fonte: RaccontiMilu
... e non ora, c’è tuo zio. Pazienta qualche giorno e potremo tornare alla nostra vita di sempre”. Le diedi un altro bacio: “Non puoi dirmi ciò mentre sei completamente nuda, con le tue tette enormi che mi guardano, e la tua figa che mi implora di scoparla” dissi ridacchiando. “Ma quando mai, io posso benissimo stare anche un anno senza di te” disse girando la testa facendo la finta offesa. Le baciai il collo, la zia chiuse gli occhi. “Sei sicura?” dissi io. “Ti prego nipotino, non qui, c’è tuo zio” disse mentre allontanava la mia faccia. Mi gettai tra le sue gambe: “Mio zio si merita questo e altro per come ti ha sempre trattata, credimi” e detto ciò tornai a leccarle la figa. La zia emise un gemito, cercando di fermarmi. “Ti prego, non ….” succhiavo il clitoride con decisione. Poco alla volta le sue resistenze si sciolsero, e le sue mani invece di spingermi lontano, mi trattenevano tra le sue gambe. “E’ così buono il tuo sapore zia” dissi. La zia ansimava, cercando di strozzare i suoi gemiti. Mi alzai, infilando due dita dentro di lei. Con la mano libera le presi per il viso, dicendo: “Non trattenerti amore mio, lo zio non può sentirci”. Cominciai a muovere le dita: “E poi lo so che ti stai eccitando da morire solo al pensiero di farlo con lo zio così vicino”. “Zitto, non dire così” ansimava la zia. Le lingue si attorcigliavano mentre le mie dita continuavano a violare la figa di mia zia. “Zia, voglio farti venire con la mia lingua, voglio sentire il tuo sapore in bocca” ...
... ansimai io mentre la baciavo. “Andiamo nella tua stanza, dai” rispose lei, mentre mi accarezzava ma senza fermare la mia mano. “Facciamolo qui, facciamo qui l’amore” dissi io, mentre scendevo con la bocca tra le sue gambe. La zia arcuò la schiena mentre spingevo la lingua dentro di lei. Ansimava piano, trattenendosi. Sentivo che stava godendo sempre di più. Spalancò le gambe, e mi prese per i capelli, spingedomi ad andare più forte. “Sto venendo - ansiamava a bassa voce - non fermarti, ancora, ancora”. “Non trattenerti zia, voglio sentirti urlare, voglio sentire che ti piace. Com’è la mia lingua?” le dissi tornando a leccare voracemente. La zia si alzò leggermente. Si toccava il seno, stringendolo, spostandolo, stropicciava le lenzuola, si metteva le dita in bocca per non urlare. “E’ calda, oddio, è così..” cominciò ad alzare la voce, gemendo sempre più forte. “Ancora, ANCORA!!! - urlava spingendomi la testa tra le sue gambe - lo sento, ecco!!” Si gettò all’indietro, urlando: umori caldi schizzarono in alto, colpendomi in viso, e ricandendo poi su di lei, come una pioggia. Con il braccio mi ripulii e mi abbassai su di lei, mi stesi al suo fianco e l’abbracciai. “Come stai zietta?” le dissi. La zia si strinse a me. Si appoggiò al mio petto, e disse stringendosi le labbra: “Sto bene, grazie”. Le diedi un bacio sulla fronte: “Non avevi mai avuto un orgasmo così scenografico” sorrisi. La zia mi guardò: “Mi dispiace, non volevo”. “Macchè - dissi io ridendo - è stato bellissimo. Si vede ...