Il rosa e il nero
Data: 27/04/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Napocapo
Io sono uno scrittore di romanzi rosa e il mio nome d'arte è Emma Darcy. Come potete facilmente immaginare, mi sento un po' a disagio a pubblicare qualcosa su questo sito di racconti erotici, sul quale la letteratura di cui io sono un esponente viene bellamente irrisa. Ma si tratta di un ordine della mia Signora, e se avrete la compiacenza di leggere capirete tutto.
Incontrai Giorgiana dal mio editore. Lei è una moretta un po' formosa, ma tanto carina. Quando la vidi non potei fare a meno di essere incantato dai suoi occhi nocciola che sembravano esprimere tanta dolcezza. Le sue mani erano estremamente curate, aveva un bello smalto color carminio. I capelli erano corti, a caschetto, come la famosa diva del cinema muto Louise Brooks. Non potei fare a meno di guardarla insistentemente, anche se so che non sta bene. Inaspettatamente anche lei cominciò a fissarmi, e dopo un po' mi venne vicino e si presentò.
"Ciao, mi chiamo Giorgiana e tu?"
Io sentii il cuore battere all'impazzata e a malapena riuscii a rispondere qualcosa.
"Piacere di conoscerla, Signora. Mi chiamo Alberto. Anche lei è una scrittrice di romanzi rosa?"
Alla mia ingenua domanda, fatta tanto per rompere il ghiaccio, lei rispose prima con un ironico e delicato sorriso e poi dicendomi: " No, il mio genere è il BDSM.".
Devo ammettere che all'epoca ero alquanto ignorante in materia e quindi le confessai candidamente che non sapevo neppure che cosa fosse questo "BDSM". Ancora una volta lei mi regalò ...
... quel suo sorriso ironico e allo stesso tempo dolce "Quanto sei tenero!".
Ogni volta che una donna mi ha detto questa frase per me son sempre stati guai.
E difatti, dopo aver pronunciato la frase incriminata, mi stampò un bel bacio sulla guancia, premendo però il lungo tacco della sua scarpa scollata sul mio piede.
"A presto, zuccherino"
Mentre la vidi andar via, non potei far a meno di pensare a quanta strana gente s'incontra ogni giorno. Sulla guancia avevo ancora il segno delle sue labbra, mi venne quindi spontaneo strofinarmi per cancellare ogni traccia di quell'incontro. Ma il rossetto non se ne andava via, e inoltre più strofinavo e più la guancia mi faceva male.
"Ma che cazzo di rossetto usa?" mi domandai, stizzito.
Con la guancia che mi bruciava e il piede ancora dolorante, entrai zoppicando nell'ufficio di Carlo.
"Alberto, ma che ti è successo?"
"Una cosa incredibile, ho incontrato una pazza e proprio qui fuori. Mi sembrava una dolce e simpatica moretta, e invece in due minuti per poco non mi massacrava."
"Era per caso vestita di nero e un po' grassottella"
"Sì, perché la conosci?"
"Certo che la conosco. Hai appena incontrato il nuovo acquisto della nostra casa editrice: A-mantide"
"Chi??!!"
"Alberto, i costumi sociali si stanno evolvendo rapidamente e una casa editrice piccola come la nostra non può permettersi di dormire"
"Sì, ma questo che c'entra con quella pazza!"
"Vedi, secondo le nostre ultime ricerche di mercato, ...