1. Il rosa e il nero


    Data: 27/04/2021, Categorie: Etero Autore: Napocapo

    ... bravissima cuoca e una premurosa padrona di casa. La cattiva impressione che mi aveva fatto stava lentamente dissolvendosi, e non nascondo che cominciavo a provare qualcosa per lei. Ma ad un tratto le mie palpebre cominciarono a farsi sempre più pesanti, e a stento riuscivo a tenere gli occhi aperti. Mi ricordo che l'ultima cosa che vidi, prima di cadere addormentato, fu quel suo sorriso ormai famigliare. Quando riaprii gli occhi, stentai a credere di essere sveglio. Ero praticamente in mutande e legato mani e piedi ad un letto, e più mi agitavo per cercare di liberarmi più i nodi si stringevano, facendomi male. Giorgiana se ne stava in mezzo alla stanza con indosso soltanto una giacca nera di foggia militare, e con un cappello da ufficiale come unico accessorio. Le sue gambe erano fasciate da un bellissimo paio di autoreggenti nere e ai piedi aveva quelle sue terribili scarpe scollate con lunghi tacchi a spillo. Battendosi la mano con un piccolo scudiscio, mi disse: " Benvenuto nel mio Dungeon. Da ora in poi io sarò la tua Mistress e tu il mio sub"
    
    " Cosa sei tu e cosa sono io?"
    
    "Uffa! Te lo ripeto: io sarò la tua signora e padrona e tu l'ubbidiente schiavo"
    
    "Ma non ci penso neanche, avanti slegami!"
    
    Per tutta risposta lei mi diede una scudisciata sulla coscia.
    
    "Ma sei matta? Mi hai fatto un male della madonna!"
    
    "Silenzio, schiavo! Sei fortunato che io sono una padrona buona e capisco che, essendo la prima volta per te, è naturale che non ti comporti come ...
    ... si deve, ma non abusare della mia pazienza."
    
    Poiché non v'era modo di slegarmi, pensai che non c'era altro da fare che assecondarla. Tuttavia devo confessare che trovavo Giogiana terribilmente sexy, mi eccitava il contrasto tra la severità della giacca militare e la dolcezza delle sue sinuose forme. Sentirsi sessualmente attratto dalla mia aguzzina era però l'ultima cosa che avrei voluto. Mi faceva sentire ancora di più in suo potere. Tanto per parafrasare un autore più famoso di me: Accettare o non accettare la dominazione? Questo era il problema. Non potevo certo nascondere a me stesso che, se veramente avessi voluto liberarmi, forse avrei potuto urlare a squarciagola per avere soccorso. Indubbiamente c'era qualcosa in me che mi faceva desiderare di essere il suo oggetto di piacere. D'altra parte però c'era il fatto che trovavo intollerabile che qualcuno potesse esercitare un tale potere su di me. A quali umiliazioni lei mi avrebbe costretto se avessi accettato il suo gioco?
    
    Giorgiana salì sul letto e si mise in piedi a gambe divaricate proprio sopra il mio viso. E in quella posizione mi era impossibile non vedere la sua fica, cercai di non eccitarmi ma gli ormoni furono più forti della mia volontà. Sembrava terribilmente soddisfatta dell'erezione che mi aveva procurato. Mise un piede sul mio cazzo e cominciò a premere.
    
    "Ovviamente sai bene che tutto quello che sta succedendo non è contro la tua volontà."
    
    "Non è vero, sei una pazza scatenata!"
    
    Aumentando la ...
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