Silvia ed io al sexy shop 1
Data: 29/04/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Esclamativo
... top pure lei, sicuramente di qualche taglia più piccola, perché il lembo superiore della stoffa non riusciva a rivestire totalmente il seno, permettendo che fuoriuscisse il rosa delle sue aureole. Dei leggings neri semi coprenti e dei sabot, con un tacco di 10 cm, aperti sul davanti. Quei sabot mi mandavano in orbita, perché oltre ad avere la suola incapace di coprire tutta la pianta del piedino, producendo ad ogni passo quel suono afrodisiaco emesso dal piede sudato che si stacca dalla suola stessa, avevano un’apertura sul davanti che faceva sì che le sue dita superassero la parte terminale del sabot, cosa che a me eccita da pazzi. Vedere questo spettacolo, e le sue dita, completate da unghie lunghe e quadrate smaltate di nero, non aiutava certo il mio pene a perdere l’erezione.
Quando la vidi estrarre un plug anale dal cofanetto dove tenevamo alcuni toys, succhiarlo e infilarselo dietro, l’unica cosa che desideravo era quella di dimenticarci di raggiungere il sexy shop e fare subito l’amore.
Ma lei, capendo le miei intenzioni, raggiunse il soggiorno, prese al volo le chiavi della macchina e uscì di casa, chiamandomi dal pianerottolo: “Pisellina, non farmi attendere, dai”.
La raggiunsi, e con lei arrivai alla macchina. La macchina era parcheggiata davanti casa nostra, ma appena varcata la soglia, l’imbarazzo che qualcuno potesse vedermi vestito così, mi fece perdere l’erezione. Una volta saliti, mentre guidavo, lei non faceva altro che provocarmi e sfacciatamente ...
... mi chiedeva, chiamandomi “Pisellina”, cosa si provava a essere vestito come una femminuccia e se non avessi desiderato osare di più: “Pisellina, ti piacerebbe fare la femminuccia fino in fondo? Magari facendo eccitare un uomo, farti abbracciare da lui, sentendo il suo membro che cresce”, io rispondevo, con falso imbarazzo, che avrei preferito fosse stata lei invece ad abbracciarmi e che non sarei stata capace di eccitare un uomo. “Un vero uomo”, precisò lei e aggiunse: “Dai Pisellina, magari potrei insegnarti a toccarlo, e una volta che hai fatto diventare duro il suo pene, ti chiederei di avvicinarlo allo mia fichetta”.
Non sapevo come resistere a queste provocazioni, volevo toccarmi, ma essere arrivati ormai in prossimità del sexy shop mi fece desistere. Una volta parcheggiato scendemmo e entrammo di volata dentro, dove trovammo all’interno solo il gestore, un uomo sui 45 anni, che, nonostante il nostro abbigliamento, non si scandalizzò, anzi, parve solo un po’ divertito, ma di certo era abituato ad assistere a certe manifestazioni.
Silvia attaccò subito bottone, chiedendo quali lubrificanti erano disponibili, più o meno liquidi, a base d’acqua e una volta deciso quale acquistare, chiese quindi se ci fosse un dildo a due teste e che rispondesse alla nostra particolare esigenza, terminando la frase con “Sa, Pisellina,” guardando verso di me, per far capire al gestore di chi stava parlando “Ha il buchetto stretto, e quindi è necessario che il dildo da un lato sia più ...