1. Silvia ed io al sexy shop 1


    Data: 29/04/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Esclamativo

    ... minuto, ma dall’altro…” terminando questa frase con una risata ammiccante, per far capire chi invece avrebbe usato il lato molto più largo.
    
    Il gestore per andare a prendere i modelli che facevano al caso nostro, uscì da dietro il bancone e entrambi notammo il suo pacco, evidentemente in erezione. Al suo ritorno, sempre col pene in tiro, non si mise dietro, ma si affiancò a Silvia, mostrando il modello. Era esattamente ciò che cercavamo.
    
    Silvia certificò la scelta affermando che doveva essere davvero piacevole usarlo e voltandosi appoggiò la sua mano sul pacco del gestore, saggiando l’erezione attraverso i pantaloni, disse: “Se le prendessi il glande tra le labbra, potrei far provare il dildo a Pisellina, non vorrei che fosse troppo largo per lei, magari potrà anche darci dei consigli su come usarlo al meglio!”.
    
    Il gestore non aspettava altro, si abbassò i calzoni, e, estraendo un pene molto chiaro, quasi efebico, sottile e lungo, agguantò il culo di Silvia con una mano e la avvicinò a sé, iniziando a limonarla. Lei iniziò a masturbarlo, per staccarsi un solo momento dalle labbra di quell’uomo e, rivolgendosi a me, disse: “Pisellina, mettiti al tuo posto e segati”, indicando un piede che aveva estratto dal sabot.
    
    Mi inginocchiai, e tenendo tra le mani il suo piede sollevato, iniziai a odorare e baciare la pianta sudata, per poi leccarla, dal tallone fino alle dita, assaporando ogni piccola rughetta che si era ...
    ... formata su quel delizioso piedino. Passai poi a leccarle l’alluce e a succhiarlo come se fosse un piccolo pene. Facevo avanti e indietro con la testa, coprendo quell’oggetto di desiderio con un calzino di saliva. Mi sentivo davvero una troietta, che desiderava solo godere, in qualunque modo, ma dovevo godere.
    
    Rimanendo in ginocchio iniziai a toccarmi, avevo il pene durissimo, e alzando lo sguardo, poiché la mia testa rimaneva all’altezza dei glutei di SIlvia, notai i due che limonavano come piccioncini, e mi concentrai a guardare sia la mano di lei che masturbava il suo pene con studiata lentezza e la mano di lui, che, abbassati i leggings e scoperto il sederino bianco latte della mia ragazza, aveva estratto e sostituito il plug con un dito. Vedevo sditalinarle il culo e mi eccitavo ancora di più, finché, non resistendo oltre, iniziai a baciare la mano dell’uomo. Lui sentendolo, estrasse il dito dal culo di Silvia e me lo fece leccare, per poi reinserirlo inumidito. Lo inseriva, poi lo toglieva, lo succhiavo, lo rimetteva. I suoi mugolii di piacere, che ci facevano capire quanto stesse godendo, furono interrotti dalla voce dell’uomo, che descrisse con dovizia, cosa stavo facendo, alle spalle di Silvia, al suo dito ogni volta che usciva dal suo buchino. Lei esclamò “Sapevo che Pisellina era una frocetta, chissà se non voglia succhiare qualcosa di più gustoso”, e, finita la frase mi portò sulle labbra il pene dell’uomo.. 
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